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4.1.3a-Campione di riferimento di eventi di rete di trasmissione da considerare per la sintesi di nuove funzioni di protezione

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4.1.3a-Campione di riferimento di eventi di rete di trasmissione da considerare per la sintesi di nuove funzioni di protezione

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:43 pm

Salvo rare eccezioni, la poca documentazione esistente (non sempre completamene disponibile) sui più gravi transitori reali della rete di trasmissione, associati o correlabili ad interventi protettivi, risulta utile ma non indispensabile per lo sviluppo di soluzioni protettive innovative. Infatti, per quanto importante ai fini della ricostruzione degli eventi, tale documentazione è spesso rappresentativa di un articolato intreccio di situazioni che non consentono la focalizzazione piena del singolo fenomeno di interesse. Per conseguire quest’ultimo obiettivo e quindi disporre di una varietà ripetitiva di dato fenomeno, la via più utile ed efficace è quella di disporre di una simulazione pertinente ed attendibile, che va sviluppata nella consapevolezza della sua peculiarità e dei suoi limiti. La simulazione preliminare più utile è quella che partendo da uno schema equivalente essenziale di rete consenta innanzi tutto di comprendere a fondo i legami tra fatti, circostanze, controlli, parametri che incidono sul fenomeno stesso. A partire da tale utile semplificazione si può procedere per complicazioni successive del modello del fenomeno andando a considerare reti meno semplificate e quindi in grado di fornire una visione più articolata del fenomeno in esame. È in base a tale convincimento sull’utilità irrinunciabile di simulazioni schematiche semplificative, che il “campione di riferimento” qui considerato è stato ottenuto innanzi tutto a partire da schemi equivalenti essenziali di rete. Questa fase della ricerca prende in esame il fenomeno dell’instabilità della tensione. A tal fine vengono sviluppati campioni di riferimento che per quanto detto, si basano su modelli schematici ed essenziali in grado di dare chiara evidenza degli elementi che concorrono all’insorgere del fenomeno stesso nelle diverse possibili condizioni operative e tenuto conto della complessità dei sistemi di controllo operativi. Occorre quindi una prima descrizione equivalente elementare di rete che tuttavia comprenda un modello completo per la presenza di componenti e controlli direttamente connessi con l’instabilità di tensione nelle reti di trasmissione: il modello dei generatori sincroni include il sistema di regolazione della tensione, con i limiti in sovra e sotto eccitazione, ed il sistema di regolazione di velocità e potenza attiva. Il modello dei trasformatori include anche il variatore sotto carico ed il relativo sistema di controllo. Un secondo riferimento utile qui assunto muove dallo schema minimale prima considerato ad uno, che pur ancora equivalente e semplificato, è comunque rappresentativo di molteplicità di nodi e di centrali e di una interconnessione con rete prevalente in presenza di una completa rappresentazione

di quelle parti e controlli di sistema che hanno relazione con il fenomeno in esame. Si tratta più precisamente della rete di trasmissione del Nord Italia rappresentata da 8 sbarre di generazione e di carico equivalenti collegate ai nodi equivalenti della rete Europea Continentale e dell’Italia Peninsulare. Per tale modello si definiscono dapprima le condizioni operative di riferimento adottate nello studio, che si riferiscono ad una condizione di rete con carico prossimo al suo valore di picco invernale massimo. In seguito vengono definiti i campioni di riferimento per i fenomeni di instabilità della tensione. Vengono considerati tre differenti eventi di rete: il primo riguarda l’aumento generalizzato dell’intero carico italiano, il secondo riguarda l’aumento di carico nella sola parte settentrionale della rete di trasmissione italiana, ed infine il terzo evento si riferisce all’aumento del carico del nodo rappresentativo dell’area con la maggiore richiesta elettrica. Per ciascuno di questi eventi, vengono riportati e commentati gli andamenti delle principali grandezze elettriche in tutti i nodi di rete, ricercando in particolare le analogie con quanto emerso dall’analisi preliminare svolta attraverso gli equivalenti minimali.

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