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4.2.2-Raccolta dati, effettuazione di campagne sperimentali, analisi di laboratorio ed elaborazione dati per lo studio delle possibili alterazioni ecologiche prodotte dall’invasamento delle acque.

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4.2.2-Raccolta dati, effettuazione di campagne sperimentali, analisi di laboratorio ed elaborazione dati per lo studio delle possibili alterazioni ecologiche prodotte dall’invasamento delle acque.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:31 pm

Nel presente documento sono presentati i risultati delle attività svolte nell’ambito della milestone 2.2 del Work Package IDROCON (sottoprogetto IDRO), concernente la definizione di criteri e metodologie per il miglioramento ecologico degli invasi idroelettrici. In particolare nel corso del 2004 è stata svolta l’attività sperimentale pianificata nell’ambito della prima milestone del WP, con esecuzione di numerose campagne sperimentali e attività di laboratorio, finalizzate alla raccolta di dati ambientali e allo sviluppo di metodi analitici destinati alla definizione della qualità ambientale degli invasi. Sono state eseguite tre campagne di misura stagionali (aprile, luglio e fine settembre) 9 bacini idroelettrici situati nell’area geografica dell’Italia centro-settentrionale. Le misure hanno comportato l’analisi di acqua, plancton e sedimenti su un totale di 25 stazioni di misura, consentendo una articolata caratterizzazione stagionale dei sistemi ecologici indagati. I dati ottenuti sono stati elaborati in modo da ottenere una preliminare attribuzione del livello ecologico dei siti sperimentali, sulla base dei criteri attualmente adottati dalla normativa italiana. In seguito i dati verranno ulteriormente analizzati e incrociati con quelli derivanti dall’analisi dei fattori di pressione antropica insistenti sui bacini idroelettrici, allo scopo di individuare una possibile metodologia per la classificazione ambientale degli invasi. Su alcuni bacini è stata effettuata una attività sperimentale riguardante la quantificazione del fenomeno di emissione di metano. Le misure hanno confermato l’esistenza di flussi di metano elevati correlati a condizioni di anossia del fondale, la cui cinetica di rilascio sembra essere favorita da un maggiore idrodinamismo bentonico indotto dall’incremento di deflusso. Al fine di evidenziare in maniera significativa la presenza del fenomeno, è necessario ampliare il numero di invasi da indagare. Dato che le misure vanno effettuate nel periodo di massima stratificazione delle acque invasate (situazione che permette, potenzialmente, l’instaurazione della metanogenesi) l’ulteriore indagine verrà realizzata nel corso della prossima stagione estiva nell’ambito della milestone 4.2.5. Le attività di laboratorio hanno riguardato lo sviluppo di metodi per la definizione della pericolosità dei sedimenti. In tale ambito sono state definite alcune procedure analitiche che consentono di dare giudizi più affidabili, senza incidere in modo determinante sullo sforzo analitico. Per quanto riguarda i contaminanti organici, si è cercato di mettere a punto una procedura analitica che consenta di evidenziare la presenza di oli di origine biogenica che innalzando il contenuto totale di oli, può condurre ad una errata classificazione ecologica dell’ambiente. La metodica analitica è stata applicata su tutti i sedimenti provenienti dai siti indagati e su sedimenti provenienti dall’invaso di Quarto. L’attività ha consentito di rilevare l’effettiva presenza di contaminazione da oli di origine naturale (degradazione di

materiale vegetale autoctono) in molti bacini a basso impatto antropico e, nel contempo, di calcolare una serie di indicatori che ne permettono il riconoscimento qualitativo. Per la contaminazione da metalli, le analisi hanno portato alla definizione di procedure specifiche accurate e veloci per arsenico e selenio nei sedimenti lacustri; sono state evidenziate, in alcuni casi, correlazioni con altri parametri di qualità (ad esempio contenuto di sostanza organica) e di tossicità dei sedimenti, in particolare per il selenio. I positivi risultati ottenuti portano a sostenere l’opportunità di un estensione dell’indagine ad altri elementi e ad altre tipologie di sedimento, allo scopo di stabilire criteri rapidi di valutazione della potenziale pericolosità dei sedimenti. Per quanto riguarda la valutazione della tossicità dei sedimenti, sono state condotte attività concernenti la modalità di preparazione degli elutriati e l’applicazione a campioni reali di una batteria di test ecotossicologici per la valutazione delle differenti risposte. Inoltre è stato messo a punto ed applicato ad alcuni campioni anche un recente test ecotossicologico per la valutazione del sedimento tal quale, che ha consentito di evidenziare la presenza di effetti tossici, con particolare riguardo a quelli cronici. I risultati di questa attività mettono in evidenza alcune carenze metodologiche del kit, dovute essenzialmente alle opzioni adottabili nell’utilizzo del substrato di riferimento per i campioni di controllo e alla mancanza di un tossico di riferimento per la valutazione delle risposte degli organismi. Si ritiene perciò necessario un approfondimento sperimentale (da effettuarsi nell’ambito della milestone 4.2.5) allo scopo di definire le opportune varianti al metodo. E’ stato infine effettuato uno studio riguardante la valutazione degli effetti causati dai processi chimici, fisici e biologici sui livelli della CO 2 libera disciolta durante il ciclo nictemerale e stagionale, che si manifestano nelle acque invasate. A tale scopo è stato inizialmente messo a punto il sistema analitico per la determinazione della CO 2 libera nelle acque dolci, utilizzabile direttamente in campo. In seguito sono state effettuate due campagne sperimentali stagionali (periodo primaverile e periodo autunnale) in due bacini idroelettrici localizzati a differenti altitudini (lago di Fiastra e lago di Morasco). Una prima e sommaria valutazione dei risultati acquisiti, consente di evidenziare una certa influenza dei fattori ambientali, specifici degli ambienti acquatici considerati, sugli equilibri della CO 2 libera disciolta, sia su scala temporale giornaliera che stagionale. Una più approfondita elaborazione dei risultati ottenuti sarà eseguita nel corso della prima metà del 2005 e, sulla base delle informazioni derivanti, saranno definiti eventuali approfondimenti sperimentali finalizzati ad una migliore comprensione dei meccanismi con i quali i fattori ambientali incidono sui livelli della CO 2 libera disciolta. Complessivamente, l’esecuzione delle campagne sperimentali e le attività di laboratorio condotte nel corso della milestone hanno consentito di acquisire una base di dati sperimentali relativa alle diverse componenti ambientali di numerosi invasi, e di sviluppare metodi diagnostici per una migliore attribuzione della qualità ecologica degli stessi. Le successive elaborazioni e gli ulteriori approfondimenti sperimentali consentiranno di definire metodologie per la classificazione ambientale degli invasi e per il controllo dei possibili miglioramenti ambientali che rispondano ai nuovi indirizzi assegnati dalla direttiva europea sulle acqua (WFD).

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