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4.2.6a-Individuazione di metodologie e indicatori per la valutazione della qualità ecologica dei bacini idroelettrici

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4.2.6a-Individuazione di metodologie e indicatori per la valutazione della qualità ecologica dei bacini idroelettrici

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:24 pm

La definizione ecologica degli ambienti lacustri secondo i criteri adottati nella Direttiva Europea sulle acque 2000/60/CE (WDF) si scontra con difficoltà applicative derivanti dalla mancanza di idonee metodologie di indagine e di analisi, condivise o confrontabili. In particolare, con la WFD è emersa la necessità di individuare criteri comuni per la definizione degli ambienti artificiali o altamente modificati e per l’identificazione degli obiettivi di qualità da questi raggiungibili. In questo contesto, uno degli obiettivi di Idrocon è stato quello di fornire elementi utili allo sviluppo dei criteri per la classificazione ecologica dei bacini artificiali. Nell’ambito della prima fase di RdS (2000-2003) era stato sperimentato, su una casistica molto ristretta, un possibile approccio statistico per l’analisi ecologica dei laghi, funzionale alla successiva collocazione in classi di qualità secondo i criteri della WFD. Nel WP Idrocon, si è inteso articolare e completare la metodologia su un campione significativo di invasi, introducendo nell’analisi tutti gli elementi in grado di determinare l’assetto ecologico di un sistema lacustre. Lo studio è stato incentrato su un gruppo di 11 invasi localizzati nell’area geografica dell’Appennino centro – settentrionale. La caratterizzazione ecologica degli invasi è stata eseguita, partendo dalle indicazioni della direttiva europea sulle acque, in 3 campagne stagionali eseguite nel 2004 con misure chimiche dell’acqua (profili verticali) e determinazioni quantitative dei popolamenti planctonici. Ai dati delle campagne 2004 sono stati aggiunti dati pregressi relativi ad altri due invasi idroelettrici della medesima zona biogeografica, studiati nella precedente fase RdS. Successivamente sono stati raccolti ed elaborati i dati territoriali e gestionali dei singoli invasi (dati cartografici, incidenza antropica, interconnessioni idrauliche, prelievi idrici e deflussi giornalieri relativi all’anno di indagine) utilizzati per definire alcuni indicatori di pressione antropica e dello stato di artificialità degli invasi. L’insieme dei descrittori ottenuti per ciascun ambiente (determinanti, pressioni, stato ecologico) è stato analizzato statisticamente mediante tecniche multivariate per evidenziare i gradienti di qualità ecologica correlabili ai fattori di pressione antropica e in particolare alle interferenze ambientali attribuibili alla gestione idraulica. Tra le analisi condotte, l’ordinamento MDS (Multi Dimensional Scaling) si è rivelato particolarmente adatto a rappresentare le differenze strutturali dei popolamenti biologici, consentendo di porre in evidenza le situazioni di anomalia. L’analisi di ordinamento diretto, effettuata con il software CANOCO, richiede maggiori competenze statistiche ma è uno strumento molto più potente per evidenziare la distribuzione delle comunità in funzione delle variabili esterne. La versatilità di CANOCO consente di studiare la distribuzione delle specie chiave lungo i gradienti ambientali, e può essere d’ausilio nella

selezione degli indicatori più appropriati alle diverse problematiche ambientali. Nel caso esaminato è stato possibile evidenziare l’influenza determinante del carico trofico sulla qualità degli ecosistemi. Non è stata riscontrata una risposta negativa evidente degli elementi biologici nei confronti degli indicatori di artificialità utilizzati. E’ anzi stata messa in evidenza una possibile influenza dell’elevato tempo di ricambio del Fiastra sulle fioriture di Oscillatoria rubescens.

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