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rapporti - Deliverable

4.2.6b-Definizione di metodologie e indicatori per la valutazione della pericolosità dei sedimenti dei bacini idroelettrici

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4.2.6b-Definizione di metodologie e indicatori per la valutazione della pericolosità dei sedimenti dei bacini idroelettrici

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:39 pm

Nell’ambito della tematica del controllo e della gestione della qualità ambientale degli invasi idroelettrici (Work Package IDROCON del sottoprogetto IDRO), è stata svolta un’attività sperimentale focalizzata sugli aspetti concernenti la classificazione dei sedimenti preventiva alle operazioni di rimozione. In particolare sono state svolte attività sperimentali mirate alla messa a punto di metodologie di laboratorio utili al miglioramento della diagnosi e della classificazione chimico ecotossicologica dei sedimenti, privilegiando gli aspetti per i quali più spesso emergono situazioni critiche o conflittuali. Una prima attività ha riguardato lo sviluppo di metodologie di speciazione dei metalli, per una rapida determinazione delle concentrazioni biodisponibili e tossiche, da utilizzare in caso di superamento dei limiti di legge previsti per le concentrazioni totali di ciascun elemento. In particolare sono stati considerati As, Se, Pb e Ni, elementi di maggiore diffusione nei sedimenti delle acque interne. Le procedure proposte sono sufficientemente rapide perché possano essere utilizzate senza eccessivi aggravi qualora i livelli totali eccedano i limiti di legge. In alcuni casi è stato possibile individuare delle correlazioni con parametri del sedimento di rapida determinazione. Una seconda attività ha riguardato il problema del superamento dei limiti per il parametro idrocarburi totali, che spesso nei sedimenti di ambienti lacustri deriva da fenomeni naturali di decomposizione di organismi vegetali. Il lavoro sperimentale ha portato a definire una procedura affidabile che consente di determinare quantitativamente la frazione di idrocarburi di sicura origine biogenica, escludendo l’esistenza di sorgenti di contaminazione antropica, e di classificare correttamente il sedimento ai fini dello smaltimento. L’attività sperimentale ha inoltre toccato le problematiche connesse all’uso dei test ecotossicologici per la misura della tossicità dei sedimenti. L’approccio ecotossicologico, largamente utilizzato per le matrici acquose, presenta ancora lacune metodologiche nel caso dei sedimenti, che ne limitano la standardizzazione e l’adozione a livello normativo. Le prove sperimentali condotte hanno portato a evidenziare l’esistenza di limiti applicativi del test Ostracotoxkit, presentato sul mercato come test standard per le matrici suolo e sedimento. L’alternativa proposta e sperimentata in questo lavoro, seppur non compensi completamente i difetti del metodo standard, fornisce un supporto per una corretta interpretazione dei risultati del test.

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