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rapporti - Deliverable

4.4.3-Aspetti normativi relativi all’accertamento della quota di energie rinnovabili in impianti di generazione

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4.4.3-Aspetti normativi relativi all’accertamento della quota di energie rinnovabili in impianti di generazione

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:38 pm

Il presente rapporto costituisce l’elaborato finale e conclusivo delle attività svolte nel progetto NORME, sottoprogetto RINNOVABILI, workpackage 4 “Qualificazione e accertamento della quota da energie rinnovabili in impianti di generazione”. Per la definizione di fonti energetiche rinnovabili ci si attiene a quanto stabilito nell’articolo 2 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003 n. 387 Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità. Lo scopo del presente lavoro consiste nel porre in evidenza le esigenze di tipo normativo riguardo alla determinazione della quota di energia rinnovabile prodotta negli impianti elencati nell’articolo 2 del Decreto 387/03 e verso i quali è stato ritenuto opportuno rivolgere lo studio. Per quanto riguarda le fonti energetiche rinnovabili costituite dalle biomasse e dal biogas, il capo a) dell’articolo 2 del decreto 387/03 definisce come biomasse “la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”. Nella parte biodegradabile rientrano sicuramente i prodotti, rifiuti e i residui di origine vegetale e animale anche se vi sono casi in cui questi ultimi non sono biodegradabili o lo sono meno di altre sostanze di origine diversa. Si può osservare inoltre che, almeno da un punto di vista teorico, qualsiasi fonte rinnovabile si presta ad essere utilizzata in centrali ibride, le quali al punto d) sono definite come “centrali che producono energia elettrica utilizzando sia fonti non rinnovabili, sia fonti rinnovabili”. Spesso le centrali ibride permettono di rendere utilizzabili le fonti rinnovabili non programmabili utilizzando la fonte non rinnovabile in modo continuo, oppure come fonte energetica di soccorso. Tipici esempi di generazione da fonti rinnovabili supportate da fonti non rinnovabili sono infatti rappresentati dalle centrali ibride fotovoltaiche-eolico-Diesel, così come da molti impianti che sfruttano la fonte solare termodinamica. Un caso differente è costituito dagli impianti di cocombustione, vale a dire gli impianti che producono energia elettrica mediante combustione di fonti non rinnovabili e di fonti rinnovabili. Gli impianti di co-combustione possono avere punti di immissione diversi per il combustibile tradizionale e la biomassa oppure i due possono essere miscelati preliminarmente. E’ possibile tracciare un quadro riassuntivo contenente la classificazione operata dal decreto 387/03 per le fonti rinnovabili

Fonte rinnovabile Programmabile Possibilità di utilizzo in centrali ibride Possibilità di cocombustion e Eolica No Si No Solare No Geotermica No Si No Del moto ondoso No Si No Mareomotrice No Idraulica (a bacino) Si Si * No Idraulica (ad acqua fluente) No Si No Biomasse Si Si * Si Gas di discarica No Si Si Gas residuati dei processi di depurazione No Si Si Biogas No * la fonte diventa però non programmabile Questa tabella è utilizzata come riferimento par la trattazione delle diverse tipologie di fonti rinnovabili in merito alla determinazione delle quote di produzione ad esse imputabili. Rimane tuttavia, in molti casi, aperto il problema dell’accertamento della quota di energie rinnovabili negli impianti che si avvalgono di fonti di tipo differente, ossia per gli impianti ibridi. In alcuni casi, ad esempio per gli impianti ibridi in cui le varie fonti confluiscono su un’unica rete in corrente alternata, l’accertamento della quota di ogni fonte risulta essere piuttosto agevole, in quanto si ripropone su scala ridotta l’esperienza maturata su scala nazionale per i grossi impianti. Rimane invece aperta la problematica dell’accertamento della quota di energie rinnovabili per almeno tre categorie di impianti: gli impianti ibridi nei quali i singoli apporti si sommano su un busbar o una rete in corrente continua; gli impianti di cocombustione, anche di tipo a biogas; gli impianti solari termodinamici. E’ quindi auspicabile che, per il futuro, vengano attivate opportune azioni di carattere normativo che siano in grado di mettere ordine nei punti controversi, almeno per quanto riguarda le tecnologie ormai consolidate e commercialmente mature.

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