Nel presente documento sono presentate le attività svolte nell’ambito della milestone 1 del WP 5 del sottoprogetto EVAMB, concernente la valutazione dell’evoluzione dell’impatto del Sistema Elettrico sull’ambiente in rapporto alla possibile evoluzione del mix di combustibili nella generazione termoelettrica, ed in particolare dal carbone in ragione del basso costo rispetto agli altri combustibili (in particolare gas naturale e olio combustibile). In questa prima milestone è stata effettuata una dettagliata analisi su: �¾ stato dell’arte delle conoscenze sul ciclo biogeochimico del mercurio (caratteristiche chimiche, processi atmosferici di dispersione e trasporto, processi di deposizione, processi di reimmissione in atmosfera, comportamento ambientale nel suolo e negli ecosistemi acquatici, accumulo negli organismi); �¾ individuazione delle sorgenti e quantificazione delle emissioni di mercurio sulla base dell’analisi della serie storica dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici (APAT) nonché dell’inventario dell’European Pollutant Emission Register, gestito dall’Agenzia Europea per L’Ambiente (EEA), e prodotto sulla base delle dichiarazioni dei gestori degli impianti rientranti nella Direttiva Europea IPPC 96/61/CE; �¾ valutazione delle specie di mercurio nelle emissioni della combustione del carbone, in funzione del carbone utilizzato e dei sistemi di abbattimento adottati; �¾ stato dell’arte delle metodologie chimico-analitiche per lo studio del mercurio e del metilmercurio nell’acqua e negli organismi. Vengono infine descritte le attività programmate riguardanti: �¾ la caratterizzazione delle deposizioni; �¾ la valutazione dell’entità della metilazione del mercurio in bacini idrografici “campione” con caratteristiche strutturali diverse (fiume Agogna, Piemonte; fiume Vara-Magra, Liguria e Toscana); �¾ la valutazione dell’inibizione dell’accumulo del metilmercurio nelle catene alimentari marine in funzione dello stato trofico delle acque di un ambiente marino costiero “campione” (Mare Piccolo di Taranto). Tale attività sara svolta in collaborazione con l’Istituto Ambiente Marino Costiero del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).