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4.5.3-CICLO DEL MERCURIO Effettuazione di indagini sperimentali (deposizioni, accumulo nellematrici ambientali)

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4.5.3-CICLO DEL MERCURIO Effettuazione di indagini sperimentali (deposizioni, accumulo nellematrici ambientali)

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:35 pm

Il rapporto riporta i risultati delle indagini sperimentali per la valutazione delle condizioni strutturali e funzionali di due tipologie di ecosistemi acquatici (acque fluviali continentali, acque marine costiere) e del loro effetto sull’efficienza di conversione in metilmercurio del mercurio depositato dalle deposizioni atmosferiche (umide e secche). In particolare, per quanto riguarda gli ecosistemi fluviali “campione” (bacini idrografici del fiume Vara e del torrente Agogna) le indagini hanno riguardato l’analisi dell’utilizzo del territorio e l’effettuazione di campagne sperimentali per l’accertamento delle concentrazioni del mercurio nelle matrici abiotiche (acqua, sedimenti) e biotiche (pesci). Per quanto riguarda l’identificazione e la misura quantitativa delle forme di Hg presenti nelle varie matrici ambientali considerate (analisi di speciazione), l’attenzione è stata per ora rivolta al frazionamento delle forme: totale, inorganica e organica. Pertanto, si deve ritenere che la forma metilata del Hg sia presente solo nella matrice biotica per la quale, esiste un unanime consenso nel ritenerla come la principale specie (> 95 % bioaccumulato nei tessuti dei pesci) Le concentrazioni riferite alla forma organica del Hg esprimono invece la somma di tutti i composti organici e metallorganici di tale elemento presenti nella matrice analizzata. Questa scelta metodologica è stata imposta dalla difficoltà di ottimizzazione, riconosciuta a livello internazionale, di metodi analitici specifici per il metil Hg in grado di garantire risultati accurati e precisi ai bassissimi livelli di concentrazione riscontrabili nell’ambiente. Sono tuttavia in corso attività di laboratorio finalizzate alla messa a punto di metodologie in grado di determinare specificatamente questa forma chimica del Hg presente nelle materici abiotiche considerate. L’analisi del territorio delimitato dai bacini idrografici è stata condotta facendo ricorso ai dati cartografici numerici di uso del suolo già disponibili presso gli Enti Territoriali competenti. Per buona parte del territorio nazionale sono infatti disponibili, presso le diverse Amministrazioni regionali, dati cartografici numerici relativi all’uso del suolo a piccola scala (1:250.000 oppure 1:100.000). La metodologia adottata per l’acquisizione dei dati cartografici integrativi si basa prevalentemente sulla fotointerpretazione e la fotorestituzione a video di ortofoto digitali in scala 1:10.000 accompagnate da sopralluoghi di verifica in loco e da consultazione di aerofotogrammetrie utilizzabili in stereoscopia. I dati acquisiti sono stati restituiti su di una base cartografica costituita dalla Carta Tecnica Regionale del Piemonte in scala 1:10.000. Per le classi di uso del suolo si è fatto riferimento al progetto CORINE Land Cover (44 voci su 3 livelli gerarchici).

Per il fiume Vara l’indagine è stata condotta su tutto il territorio del bacino idrografico essendo disponibili database utilizzabili per gli scopi dell’attività in oggetto. L’analisi dei dati numerici ha evidenziato la netta prevalenza delle aree boscate che occupano circa il 74% della superficie totale. Per l’Agogna, dato il basso livello di dettaglio dei dati di uso del suolo già disponibili per questo territorio, si è ritenuto opportuno verificare l’applicabilità di quanto disponibile mediante il confronto con dati di maggiore dettaglio prodotti appositamente per due aree: una in ambiente prevalentemente forestale, in comune di Armeno (NO), l’altra in pianura a sud dei comuni di Barengo e Momo (NO). Le attività sperimentali sono state incentrate sulla valutazione delle deposizioni di mercurio attraverso le deposizioni atmosferiche, sulla valutazione delle caratteristiche di qualità delle acque e dei sedimenti dei due corpi idrici “campione”, sull’accertamento di una attività batterica in grado di operare il processo di metilazione, sull’analisi delle concentrazioni di mercurio nelle matrici ambientali. Per il campionamento delle deposizioni “bulk” del mercurio sono state rese operative le stazioni di Milano – Brera e di Lerici – La Spezia. Il campionatore è costituito da un treppiede in acciaio tale da ospitare un contenitore in polipropilene del diametro di 110 mm e dell’altezza di 185 mm. La superficie di raccolta è di 0,00933 m 2 . Per la stazione di Milano il campionamento ha riguardato il periodo tra aprile 2004 e gennaio 2005; per la stazione di Lerici quello tra luglio 2004 e gennaio 2005. Per ciascun bacino “campione” sono stati selezionati due aree di campionamento identificati come “monte” e “valle”: il primo, posto nel tratto più montano del corpo idrico, caratterizzato da una più rilevante presenza della componente “boscata – forestale”; il secondo, localizzato in una zona più valliva di pianura, caratterizzato da una più articolata presenza di usi del territorio in cui tuttavia il contributo antropogenico non fosse ancora significativamente rilevante. Nella individuazione e selezione delle aree di campionamento è inoltre stato privilegiato il criterio della esistenza di zone a ”riffle” e “pool” che favorissero l’insediamento dei popolamenti ittici. Le 4 aree selezionate sono: null Vara “monte”, localizzata sulla strada tra Brugnato e Varese Ligure al bivio per Nasceto in prossimità del ponte di Santa Margherita; null Vara “valle”, localizzata in località Padivarma in prossimità del ponte Ramello; null Agogna “monte”, localizzata in località Cavaglio d’Agogna in prossimità del ponte della strada provinciale per Suno; null Agogna “valle”, localizzata in località Morghengo in prossimità del ponte della strada che conduce verso Caltignaga. Il campionamento delle matrici fluviali (acqua, sedimento, organismi) è stata effettuato in condizioni idrologiche di bassa portata (circa 100-200 litri al secondo), sia per il Vara che per l’Agogna, nelle seguenti

date: fiume Vara: dal 13 al 15 ottobre 2004; torrente Agogna dal 20 al 22 ottobre 2004. Nell’effettuazione del campionamento sono state adottate tutte le possibili precauzioni per evitare contaminazioni e/o perdite degli analiti considerati. A tale proposito, le operazioni di prelievo e le manipolazioni dei campioni sono state effettuate indossando guanti di plastica e utilizzando materiali opportuni (teflon, vetro, polietilene), precondizionati in laboratorio. Le attività effettuate nel Mar Piccolo di Taranto sono finalizzate alla valutazione, in un “ecosistema marino modello”, dell’influenza dello stato trofico dell’ecosistema sulla biodisponibilità per gli organismi acquatici, sia per bioaccumulo che per biomagnificazione, del mercurio metilato. Le attività sperimentali, consistenti in campagne condotte con frequenza mensile, sono state incentrate sulla valutazione delle deposizioni di mercurio attraverso le deposizioni atmosferiche umide e secche, sulla valutazione delle caratteristiche di qualità delle acque e dei sedimenti, sull’accertamento di una attività batterica in grado di operare il processo di metilazione, sull’analisi delle concentrazione delle forme del mercurio nelle varie matrici ambientali. Per una più puntuale caratterizzazione dell’ecosistema marino sono state inoltre effettuate attività sperimentali sia per la valutazione del rateo di sedimentazione, attraverso la determinazione del profilo di concentrazione del radionuclide naturale 210 Pb in carote “indisturbate” di sedimento prelevate da sommozzatore, che per la valutazione della produzione primaria fitoplantonica attraverso la determinazione dell’incorporazione dell’isotopo stabile 13 C. Per il campionamento delle deposizioni “bulk” del mercurio nell’area del Mar Piccolo di Taranto è stata attivata e resa operativa una stazione localizzata sulla sommità dell’edificio del CNR – Istituto Ambiente Marino Costiero posto in prossimità del ponte girevole e prospiciente il primo Seno. Per il campionamento delle matrici marine sono state individuate 4 stazioni di campionamento: 3 localizzate nel 1° Seno del Mar Piccolo, che solitamente presenta livelli di contaminazione più elevati, 1 nel 2° Seno. La determinazione del rateo di sedimentazione con 210 Pb è stata eseguita negli stessi 4 punti individuati per il campionamento delle matrici marine. In ogni punto sono state prelevate 3 carote, di cui 2 trattate ed una conservata per eventuali analisi ulteriori. Infine, la determinazione della produzione primaria mediante il 13 C è stata eseguita in due punti localizzati in posizione centrale in ciascuno dei Seni del Mar Piccolo. La scelta della posizione del punto di prelievo è stata operata sulla base di criteri che garantissero la rappresentatività delle condizioni medie relative alla luminosità, all’idrodinamica e alla termica delle acque. Nel rapporto, per le varie matrici analizzate negli ecosistemi fluviali ed in quello marino-costiero considerati, vengono riportati i dati sperimentali ottenuti nelle varie campagne sperimentali. Considerando che si tratta di dati preliminari non si è ritenuto di effettuare una loro elaborazione ed analisi critica. I primi risultati ottenuti hanno comunque permesso di accertare che può essere superata in alcuni pesci la concentrazione di 0,3

mg/kg peso fresco, concentrazione assunta dall’Agenzia per la protezione dell’Ambiente degli USA come limite per la salvaguardia della salute umana.

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