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5.1.2-Limiti di applicazione e parametri di progetto per i materiali utilizzati nel ripristino convenzionale delle strutture in calcestruzzo armato danneggiate dalla corrosione di impianti di generazione elettrica (relazione intermedia).

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5.1.2-Limiti di applicazione e parametri di progetto per i materiali utilizzati nel ripristino convenzionale delle strutture in calcestruzzo armato danneggiate dalla corrosione di impianti di generazione elettrica (relazione intermedia).

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:45 pm

Le strutture degli impianti per la produzione dell’energia elettrica in Italia sono prevalentemente realizzate in calcestruzzo armato. Queste opere sono soggette all’azione sia dell’ambiente sia delle sostanze aggressive con cui sono a contatto. Nella maggior parte delle strutture armate il degrado è generato dalla corrosione delle armature. Le condizioni specifiche di alcune di queste strutture rendono questi fenomeni più intensi rispetto alle opere in calcestruzzo armato utilizzate in altri settori civili o industriali. A causa dell’invecchiamento delle strutture e delle infrastrutture in calcestruzzo armato delle centrali convenzionali è richiesto un numero sempre maggiore di interventi per il recupero delle opere degradate. D’altra parte, l’esigenza di aumentare la fornitura di energia elettrica per far fronte al crescente fabbisogno della nazione richiede di aumentare la vita di servizio degli impianti esistenti e, di conseguenza, anche la vita di servizio delle strutture e delle infrastrutture civili. Questo è un compito difficile, sia perché le opere civili realizzate in passato non sono state progettate tenendo conto della loro durabilità, sia perché non sono disponibili criteri normati per valutare la vita residua di una struttura in calcestruzzo armato e per progettare un intervento di recupero finalizzato a garantire una ben precisa vita residua. Per questo motivo è necessaria una razionalizzazione sia delle procedure di ispezione e diagnosi del degrado sia di quelle di progetto degli interventi di ripristino che consenta ai progettisti e agli esercenti degli impianti di valutare in termini quantitativi la durata degli interventi di ripristino e l’effettuazione di efficaci controlli sulla qualità dei lavori eseguiti. Lo studio si è occupato sia dei singoli materiali utilizzati nel ripristino (malta, trattamenti superficiali delle armature, trattamenti superficiali del calcestruzzo) sia del comportamento globale del sistema di ripristino. Questa attività si è posta l’obiettivo di individuare i tipi di intervento più adatti in termini di efficacia e di costo per garantire una specifica vita residua ad una struttura esposta in uno specifico ambiente. I risultati della ricerca, attualmente in corso e di cui vengono di seguito forniti i risultati disponibili a tutto il giugno 2005, contribuiranno a definire i limiti di applicazione e i parametri di progetto degli interventi di ripristino convenzionali e quindi saranno di aiuto alla formulazione delle linee guida e alla realizzazione del sistema esperto previsto nel Sottoprogetto SIMAT, Work Package WP1 – RIPRISTINO.

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