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5.1.7a-Analisi dei possibili scenari di impiego nella rete di sub-trasmissione AT di sistemi in c.c. con tecnologia VSC

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5.1.7a-Analisi dei possibili scenari di impiego nella rete di sub-trasmissione AT di sistemi in c.c. con tecnologia VSC

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:17 pm

Il presente lavoro Rapporto CESI A4502164 “Analisi dei possibili scenari di impiego nella rete di sub- trasmissione AT di sistemi in c.c. con tecnologia VSC ” si inquadra nell’ambito del progetto RETE 21, sottoprogetto NOVARET, workpackage 1, milestone 1.7, della RICERCA di SISTEMA 2003/2005. L’argomento oggetto del lavoro è l’analisi di possibili scenari applicativi nella rete italiana di sub- trasmissione di impianti in corrente continua con convertitori a tensione impressa. Dopo una breve introduzione, nella prima parte di questo rapporto vengono presentate alcune applicazioni tipiche di questi sistemi HVDC con convertitori a tensione impressa soffermandosi, per quanto riguarda la realtà italiana, sul loro impiego per due applicazioni che sembrano essere più attraenti, ovvero la connessione degli impianti di generazione eolica alla rete di trasmissione o l’alimentazione di centri cittadini ad elevata densità di carico. Nel rapporto vengono presentati alcuni schemi tipici adatti ad integrare gli impianti HVDC-VSC all’interno di un sistema di subtrasmissione in AT. In particolare si trattano le funzionalità e le problematiche tecniche che riguardano gli inserimenti di: linee trasversali in c.c. tra arterie in c.a., linee radiali in c.c., linee radiali in c.c. in parallelo a linee c.a., linee c.c. di collegamento tra isole AT, linee c.c. di collegamento tra un’isola di carico ed un punto importante di generazione, intere arterie AT in c.c. Per quest’ultimo caso vengono valutati anche gli aspetti tecnici che derivano dalla necessità di alimentare le sottostanti reti MT, svolgendo anche simulazioni in ambiente elettromagnetico. Per questa applicazione, i calcoli eseguiti, mostrano che se si desidera mantenere inalterata la situazione esistente nella rete MT, in termini di modalità di esercizio e strategia di protezione, il dimensionamento dei convertitori elettronici risulta essere molto oneroso, giustificabile solo se non è possibile prevedere una alternativa tradizionale. Infine, nella seconda parte del rapporto, viene esaminato un possibile scenario di applicazione per la tecnologia HVDC-VSC nell’ambito di un contesto di alimentazione cittadina, ove le necessità di potenziamento delle infrastrutture si scontrano contro i vincoli ambientali (in particolare quelli relativi all’impatto elettromagnetico), rendendo le soluzioni tecnologiche in linea aerea difficilmente realizzabili. La necessità di una realizzazione in cavo pone in alternativa alla corrente alternata la stessa corrente continua. Lo studio viene condotto a partire dall’anno iniziale di riferimento 2000 per un’ampia area della rete elettrica italiana (che include una grossa metropoli) per la quale viene costruito uno scenario di sviluppo con anno orizzonte 2015 prevedendo ipotesi realistiche di sviluppo e di esercizio. Sono condotti studi di load flow, in condizioni nominali di esercizio ed in contingenza, e studi di corto circuito ponendo particolare attenzione all’area metropolitana. Da questi calcoli emerge, quale possibile ambito di applicazione per la tecnologia oggetto dello studio, un collegamento tra un importante sito di generazione ed un centro di carico rilevante che, all’anno di riferimento iniziale, è costituito da una linea aerea in doppia terna c.a. Per potenziare questo

collegamento vengono pertanto proposte due soluzioni in c.a. (sostituzione dei conduttori aerei esistenti con altri ad elevata capacità di trasporto oppure passaggio in cavo c.a. del collegamento) ed una soluzione in c.c. che utilizza la tecnologia HVDC con convertitori a tensione impressa. Tra le tre proposte, quest’ultima soluzione sembra essere particolarmente attraente grazie alle sue peculiarità specifiche (in termini di controllo dei flussi di potenza e di limitato impatto ambientale) ed al limitato contributo al livello della corrente di corto circuito nei nodi elettricamente vicini a quello ove si attesta il collegamento. L’analisi di dettaglio delle soluzioni di potenziamento è realizzata nell’altro rapporto di questa milestone.

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