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rapporti - Deliverable

5.3.3.1-Valutazione dello stato dell’arte e dell’evoluzione della tecnologia eolica in campo internazionale – Analisi e valutazione della situazione esistente

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5.3.3.1-Valutazione dello stato dell’arte e dell’evoluzione della tecnologia eolica in campo internazionale – Analisi e valutazione della situazione esistente

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:15 pm

Il rapporto presenta un’analisi aggiornata della situazione del settore eolico internazionale prendendo come riferimento temporale la fine di dicembre 2003, anche se non mancano, laddove ritenute utili per una migliore comprensione degli sviluppi in corso, notizie relative ai primi mesi del 2004. La prima parte del rapporto descrive in modo sintetico l’evoluzione del mercato eolico nel 2003 rispetto agli anni precedenti. I valori di potenza installata globale raggiunti alla fine del 2003 sono stati di oltre 39.000 MW nel mondo e più di 28.000 MW nella sola Unione Europea (15 Paesi). La nuova potenza eolica installata nel mondo nel 2003 corrisponde a investimenti valutabili complessivamente dell’ordine di almeno 8 miliardi di euro. Nel 2003 si è accentuata la tendenza verso aerogeneratori con potenze, e quindi dimensioni, sempre più grandi per l’impiego nelle centrali eoliche in parallelo alla rete. Modelli di potenza unitaria da 1 a 3,6 MW e diametro di rotore da 60 fino a 100 m (cui corrispondono altezze del mozzo da terra dello stesso ordine di grandezza) sono disponibili commercialmente e tutti i principali costruttori si stanno sforzando di conquistare e mantenere una posizione in questo segmento di mercato, che viene evidentemente ritenuto molto promettente. Com’è avvenuto in tanti altri settori dell’industria nel passaggio dalla fase pionieristica a quella della maturità, anche fra i costruttori di aerogeneratori si sta assistendo da qualche anno a un processo diselezione che porta alla riduzione progressiva del numero dei soggetti attivi sul mercato come conseguenza della scomparsa di alcuni di loro o della fusione fra più aziende. I Paesi europei si sono confermati ancora una volta come i Paesi guida nel mondo dell’eolico, sia per la quantità di nuovi impianti installati (soprattutto in Germania e Spagna), che per il ruolo svoltodall’industria europea costruttrice di aerogeneratori, in particolare da aziende danesi, tedesche e spagnole. Negli Stati Uniti, secondo mercato mondiale per numero d’installazioni dopo quello europeo, è rimasto un solo importante costruttore (la GE Wind Energy della General Electric), almeno per quanto riguarda le macchine medie e grandi per l’impiego in centrali. Soprattutto nei Paesi dell’Europa settentrionale dove le installazioni eoliche sulla terraferma si stanno infittendo, l’alternativa di installare centrali eoliche in situazioni off-shore appare sempre più interessante ed ha già dato l’avvio ad una serie di progetti che, se tutti realizzati, dovrebbero portare a impianti per quasi 4000 MW complessivi entro il 2007. Il 2003 ha già visto alcune nuove realizzazioni assai significative, soprattutto in Danimarca, che hanno più che raddoppiato la potenza off-shore presente nel mondo (529 MW alla fine del 2003). Nel 2003, con 116 MW di nuova potenza installata, l’Italia non ha avuto una crescita particolarmente brillante, per una serie di fattori legati sia alla transizione fra il vecchio sistema di incentivi e quello nuovo basato sui certificati verdi, che a problemi di carattere autorizzativo acuiti da opposizioni di taluni soggetti (ambientalisti, amministrazioni locali ecc.) per possibili conseguenze all’ambiente (impatto visivo). Alla fine del 2003 erano comunque in costruzione diversi nuovi impianti e ciò induce a ritenere che nel 2004 possa entrare in servizio una nuova potenza eolica pari ad almeno 300 MW. In ogni caso, l’Italia è rimasta ancora praticamente al quarto posto in Europa con 904 MW complessivi, all’incirca alla pari con i Paesi Bassi.

La seconda parte del rapporto fornisce informazioni di maggiore dettaglio in merito alla situazione presente ed alle prospettive future del mercato eolico nelle varie aree geografiche, trattando in modo particolare i Paesi che hanno dato sinora i contributi più significativi o per i quali si sono ravvisate le problematiche più interessanti. Il numero dei Paesi citati in modo specifico all’interno di ciascuna area geografica è stato però necessariamente limitato per ragioni di spazio. In quest’ambito si è dato rilievo, sia pure in modo opportunamente critico, anche alle conclusioni di un recentissimo studio di carattere strategico della EWEA (European Wind Energy Association), completato all’inizio del 2004 e anticipato nelle sue linee generali dalla rivista Wind Directions, organo dell’associazione. Secondo la EWEA (che in pratica raggruppa tutti i principali attori del settore eolico a livello mondiale e non solo europeo), è possibile guardare con fiducia alla continuazione dello sviluppo anche negli anni futuri. Lo studio più recente prodotto dalla EWEA prevede, nel quadro di uno scenario di sviluppo “business as usual”, 80 GW installati nel mondo al 2007 e quasi 161 GW al 2012. Sempre secondo lo stesso studio, ipotizzando uno scenario “avanzato” cioè con politiche decisamente più favorevoli di quelle attuali, si potrebbero raggiungere 106 GW al 2007 e 311 GW al 2012. Dal punto di vista geografico, questi ulteriori incrementi sarebbero resi possibili anche da un significativo ingresso nel mercato eolico di aree finora rimaste praticamente ai margini, come l’Asia, l’Oceania, l’America Latina, l’Europa Orientale e i Paesi dell’ex Unione Sovietica. Non si possono però dimenticare i problemi che questa ulteriore espansione delle installazioni eoliche dovrebbe affrontare, per quanto riguarda sia l’inserimento sempre più fitto di impianti nel territorio (nei Paesi densamente popolati), che il collegamento con il sistema elettrico esistente (nei Paesi con grandi distanze e reti elettriche presenti in misura poco capillare).

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