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5.5.3-Stima della corrente del fulmine nube-terra. Definizione delle distribuzioni delle correnti e della dispersione dei fulmini

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5.5.3-Stima della corrente del fulmine nube-terra. Definizione delle distribuzioni delle correnti e della dispersione dei fulmini

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:26 pm

In questo studio si affronta il tema della stima della corrente dei fulmini nube-suolo. Il calcolo dell’intensità di corrente è fondamentale per la valutazione del rischio sulle reti elettriche di tutto il territorio nazionale. I fattori che incidono sulla valutazione dell’intensità di corrente di un fulmine sono molteplici, primo fra tutti il fatto che il fenomeno di scarica del fulmine stesso non è ancora ben noto. Si conoscono ancora pochissimo alcuni parametri dei fulmini a causa della difficoltà di misura degli stessi, come ad esempio la velocità di propagazione del colpo di ritorno. Un altro fattore che incide sulla valutazione della corrente è il metodo di misura, come si è visto nella precedente relazione [A4524376] dove si sono messi a confronto i vari metodi utilizzati in ambito internazionale, i valori che si ottengono sono differenti. A fronte delle valutazioni eseguite nelle precedenti relazioni sulla bontà dei dati rilevati dalla rete SIRF, e sulla utilizzabilità di questi per la stima delle correnti di fulmine, si sono illustrati nei capitoli 4, 5 e 6 il metodo di rilevamento e le caratteristiche di misura della rete di sensori installata in Italia. SIRF, i cui dati verranno utilizzati nei capitoli seguenti. Nel capitolo 7 si è calcolato l’errore teorico per un LLS sulla misura della corrente, utilizzando il metodo della propagazione degli errori e prendendo spunto dagli studi fatti da Idone [Ido93] e Orville [Orv91] e basandosi sull’approccio di misura standard. Si è trovato un errore percentuale massimo teorico, fin’ora mai quantificato, che deve essere tenuto in considerazione quando si utilizzano i dati di corrente forniti da una rete LLS. Nel capitolo 8 si è evidenziato come in alcuni casi la corrente del primo colpo all’interno di un fulmine è inferiore a quella di un qualsiasi colpo successivo e, poiché nel database utilizzato al fulmine viene assegnata di default la corrente del primo colpo, questo può comportare una sottostima del valore della corrente misurata. Si è sottolineato, allora, il problema del raggruppamento dei singoli colpi in un fulmine legato ai parametri di configurazione dell’unità centrale di un sistema LLS. Un argomento di notevole interesse è costituito dai temporali positivi che, come è noto in letteratura [Tak73] [Tak76] [Tak77], risultano molto energetici. I temporali positivi sono così definiti perché sono costituiti per il 51% da fulmini di polarità positiva. Essi sono caratteristici soprattutto delle coste giapponesi e si verificano in inverno. In questo studio si sono cercati temporali con queste caratteristiche sulla nostra penisola e se ne sono analizzate alcune particolarità come la frequenza di accadimento, la durata, la corrente media per i fulmini positivi e negativi, la stagionalità e la localizzazione di tali eventi. Infine nel capitolo 10 si sono quindi utilizzati i dati di 9 anni di rilevamento della rete SIRF per ricostruire le distribuzioni di probabilità di corrente e i valori medi e mediani di corrente per i fulmini nube-suolo sul territorio italiano, suddivisi in fulmini negativi, positivi e totali. I valori medi e mediani sono stati riportati

con l’errore statistico e cioè con la deviazione standard. Inoltre è stato effettuato un ulteriore studio valutando le distribuzioni di corrente separatamente per le tre zone Nord, Centro e Sud Italia, dalle quali non si evince nessuna differenziazione causata dall’effetto di latitudine.

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