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6.1.3-Stato dell’arte dei metodi di caratterizzazione chimica, fisica e biologica del CDR e delle matrici ambientali connessi.

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6.1.3-Stato dell’arte dei metodi di caratterizzazione chimica, fisica e biologica del CDR e delle matrici ambientali connessi.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:49 pm

Il gruppo di lavoro TC 343 WG5 si occupa dello sviluppo di procedure di analisi del combustibile derivato dai rifiuti (CDR), destinate ad essere validate nell’ambito di uno specifico progetto finanziatodalla Comunità Europea (QUOVADIS). Nel corso dei lavori svolti sono state predisposte le bozze di 6 procedure analitiche: • Solid Recovered Fuels — Methods for the preparation of the test sample from the laboratory sample • Solid Recovered Fuels — Chemical Test Methods — Methods for the determination of the content of trace elements (As, Ba, Be, Cd, Co, Cr, Cu, Hg, Mo, Mn, Ni, Pb, Sb, Se, V and Zn). • Solid Recovered Fuels — Chemical Test Methods — Methods for the determination of sulphur (S), chlorine (Cl), fluorine (F) and bromine (Br) content • Solid Recovered Fuels — Chemical Test Methods — Method for the determination of carbon (C), hydrogen (H) and nitrogen (N) content • Solid Recovered Fuels — Chemical Test Methods — Method for the determination of the content of major elements (Al, Ca, Fe, K, Mg, Na, P, Si, Ti). • Solid Recovered Fuels — Methods for the determination of metallic aluminium Queste bozze sono state inviate alla segreteria del TC 343 per l’inchiesta (stage 32) (Documento di lavoro spedito al Comitato Tecnico). Le procedure riguardano metodi chimici di analisi dei parametri di maggiore interesse: esse sono state predisposte nel corso delle varie riunione effettuate dal gruppo, in particolare le 2 riunioni organizzate nel corso del 2004. Per quanto riguarda la prima procedura (preparazione dell’aliquota per analisi a partire dal campione di laboratorio) essa è stata redatta sulla base di un’analoga procedura elaborata all’interno del CEN TC 292, adattandola ovviamente alle caratteristiche specifiche del CDR (stato fisico, composizione, ecc.). Essa definisce il protocollo operativo ed elenca le attrezature utilizzabile nelle varie fasi della preparazione. La seconda procedura (determinazione di elementi in traccia) è stata messa a punto dopo aver effettuatouna indagine preliminare sperimentale per valuatre le carateristiche di diversi metodi di dissoluzione applicabili a campioni di CDR: dal confronto dei risultati ottenuti sono stati ricavati criteri di valutazione che hanno

permesso di sciegliere 4 metodi che poi saranno sottoposti a validazione finale: un attacco in bomba in microonde, un attacco acido delle ceneri, un attacco acido su bagnomaria, analisi diretta del mercurio mediante analizzatore automatico. Per la determinazione di F, Cl, Br e S (terza procedura) la procedura è stata definita sulla base dei risultati di alcune prove volte a verificare la resa di recupero della procedura di ossidazione oin ossigeno in bomba dei campioni di CDR. Per la misura strumentale è prevista al cromatografia ionica e, nel caso del bromo, la spettrometria di emissione ICP-MS La determinazione di CHN è di tipo strumentale: la misura può essere effettauta anche con microanalizzatori, senza peggioramento di ripetibilià delle misure. La procedura ricalca le normali procedure di analisi strumentale di CHN su campioni solidi. Per la misura di cationi maggiori, dopo diverse discussioni a livello di gruppo CEN, è stato deciso di adottare le stesse procedure di dissoluzione acida utilizzate anche per la misura degli elementi in traccia, con in alternativa la possibilità di utilizzare la tecnica di fluorescenza a raggi X, dopo incenerimento del campione, vista la non volatilità dei cationi maggiori. Anche in questo caso, oltre che sull’esperienza dei vari partecipanti, la scelta dei metodi è stata fatta sulla base di alcune prove preliminari di laboratorio. Come per gli elementi in traccia è prevista la validazione successiva delle procedure analitiche. Nel caso della misura dell’alluminio metallico, tra le procedure proposte (3 in tutto) sono state scelte dal gruppo di lavoro due metodi: analisi per via umida e determinazione per via termogravimetrica. Mentre in una prima fase del lavoro la procedura era dedicata alla misura di metalli bassofondenti in generale, successivamente è stato deciso di restringere l’applicazione al solo alluminio, unico elemento presente in quantità significativa nel CDR, mentre ad esempio Zn e Sn sono solitamente presenti in quantità più ridotta.

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