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6.3.3-Metodologie per la caratterizzazione chimica del CDR e relative validazioni

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6.3.3-Metodologie per la caratterizzazione chimica del CDR e relative validazioni

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:23 pm

Nell’ambito del progetto NORME-COMBUSTIBILI POVERI è prevista un’attività di validazione di procedure di caratterizzazione del combustibile derivati dai rifiuti (CDR). Questa attività, iniziata negli anni precedenti, è continuata anche nel corso del 2005 ed ha riguardato due punti fondamentali: -partecipazione al gruppo di lavoro CEN TC 343/WG5 (Solid Recovered Fuels – Chemical test methods), per la predisposizione di procedure tecniche per la caratterizzazione chimica di CDR; -organizzazione ed esecuzione del programma di validazione delle procedure di cui al punto precedente, nell’ambito del progetto QUOVADIS, già descritto in precedenza. Per quanto riguarda il primo punto, sono state messe a punto le bozze definitive inviate al CEN per il voto formale, atteso per la fine del 2005-inizio 2006. Le specifiche tecniche sono 6: WI 00343020 – Solid recovered fuels: Methods for the determination of carbon (C), hydrogen (H) and nitrogen (N). Si tratta di metodi di analisi elementare strumentale, con micro o macro analizzatori WI 00343022 – Solid recovered fuels: Methods for the determination of sulphur (S), chlorine (Cl), fluorine (F) and bromine (Br). Si tratta di metodi di analisi mediante combustione in atmosfera di ossigeno e determinazione analitica per cromatografia ionica oppure altre tecniche quali la potenziometria. In alternativa, ad esempio nel caso dello zolfo è possibile utilizzare analizzatori specifici. WI 00343024 – Solid recovered fuels – Methods for the determination of the content of major elements (Al, Ca, Fe, K, Mg, Na, P, Si, Ti). Si tratta di metodi di digestione su piastra oppure in stufa o in forno a microonde e successiva analisi mediante tecniche spettroscopiche. Uno dei metodi prevede l’incenerimento e la misura mediante XRF. WI 00343025 – Solid recovered fuels – Methods for the determination of the content of trace elements (As, Ba, Be, Cd, Co, Cr, Cu, Hg, Mo, Mn, Ni, Pb, Sb, Se, V and Zn). Si tratta di metodi di digestione su piastra oppure in stufa o in forno a microonde e successiva analisi mediante tecniche spettroscopiche. Nel caso del mercurio si può effettuare l’analisi diretta mediante analizzatore automatico WI 00343026 – Solid recovered fuels – Methods for the determination of metallic aluminium. Sono previsti due metodi: uno di dissoluzione selettiva, l’altro strumentale mediante DTA.

WI 00343027 – Solid recovered fuels – Methods for the preparation of the test sample from the laboratory sample. Sono presi in considerazione i vari metodi di setacciatura/macinazione, per la preparazione dell’aliquota per l’analisi nella forma e quantità più adatta per le varie determinazioni. Per quanto riguarda il programma di validazione (QUOVADIS) sono stati individuati i materiali di riferimento da utilizzare sia per il round robin test sia per la valutazione della robustezza dei metodi di analisi. Inoltre, sono stati definiti in dettaglio, in collaborazione con il centro IRMM di Geel (Belgio), il numero, il tipo e la quantità delle aliquote di campione necessari per l’esecuzione delle varie prove, sia di validazione che di robustezza, per i diversi gruppi di parametri. Parallelamente sono stati avviati test preliminari per la valutazione della robustezza del metodo di preparazione dell’aliquota per l’analisi, a partire dal campione di laboratorio, utilizzando un materiale “preliminare”, costituito da CDR prodotto da rifiuti urbani miscelati con residui di lavorazione della gomma. Tale materiale, appositamente prelevato dal CESI, è comunque compreso tra quelli selezionati per le prove di validazione. I test preliminari sono stati organizzati nel corso di una riunione tenutasi presso APAT (Roma), presenti: CESI, APAT e ENEL GEM Brindisi. Parallelamente è stata svolta anche una ricerca che, partendo da una panoramica generale dell’impiantistica esistente in Italia per la produzione dei Combustibili Derivati da Rifiuti (CDR), ha permesso di definirne i costi energetici ed economici, per una valutazione delle possibilità di diffusione di questo tipo di impianti in relazione alle tecniche convenzionali di utilizzazione termica dei rifiuti. Lo Studio, che rappresenta la continuazione dell’indagine già svolta per la stima dei quantitativi di CDR oggi prodotti è stata articolata in due parti: • analisi dell’impiantistica esistente e loro generalizzazione; • valutazione dei costi energetici ed economici delle principali tipologie. In allegato 12 sono riportati i risultati ottenuti

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