La versatilità d’uso dei sistemi di accumulo elettrochimici ed i recenti sviluppi tecnologici che li hanno caratterizzati, ne rendono sempre più interessante l’utilizzo in molteplici applicazioni, riguardanti sia la gestione dell’energia, sia la fornitura di servizi di dispacciamento, con particolare riguardo all’accoppiamento con impianti di generazione a fonti rinnovabili non programmabili, la cui rilevante penetrazione ha caratterizzato e caratterizzerà sempre di più in futuro lo sviluppo del sistema elettrico.
Tuttavia, la diffusione dei sistemi di accumulo a supporto del sistema elettrico, così come nella mobilità elettrica, è ancora nelle fasi iniziali, per cui non si sono ancora raggiunte economie di scala tali da abbattere i costi di tali sistemi, che risultano ancora piuttosto elevati.In questo contesto, obiettivo del presente studio è individuare una serie di applicazioni di particolare interesse per i sistemi di accumulo e simularne il funzionamento in scenari realistici, al fine di effettuare analisi costi/benefici in grado di evidenziare la redditività dell’investimento o, come più spesso accade, la distanza dalla convenienza economica dell’investimento stesso.
Infatti, nella maggior parte dei casi considerati, gli elevati costi di investimento dei sistemi di accumulo non sono ripagati in tempi ragionevoli dai benefici economici da essi conseguiti. Le uniche applicazioni risultate potenzialmente profittevoli riguardano il servizio di regolazione primaria in accoppiamento con un impianto a carbone e con un impianto eolico e l’installazione di sistemi di accumulo per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle isole minori, per le quali si è analizzato il caso di Pantelleria.
Vi sono tuttavia applicazioni dedicate a garantire la sicurezza di esercizio del sistema elettrico, quali l’inerzia sintetica, che non trovano remunerazione esplicita su specifici mercati, ma il cui valore è potenzialmente comunque molto elevato, in quanto consentono di evitare distacchi di carico che, seppur rari, comportano costi altissimi per l’utenza, specie nei settori industriali. In tal caso, in assenza di soluzioni tecnologiche alternative altrettanto prestazionali ed a costo inferiore, l’investimento in sistemi di accumulo potrebbe comunque essere giustificato.