L’esercizio degli impianti di produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica comporta la capacità di prevenire e gestire in modo consapevole situazioni potenzialmente o di fatto correlate ad eventi incidentali, sia originati dall’impianto stesso sia dovuti a cause naturali. Gli effetti degli eventi incidentali associati alla conduzione dell’impianto possono rimanere confinati all’interno dell’impianto stesso o ricadere, in alcuni casi anche pesantemente, sul territorio circostante e sulla sua popolazione. Viceversa, eventi naturali catastrofici, che di per se comportano stati di calamità o comunque di notevole emergenza, possono compromettere seriamente l’efficienza del sistema elettrico proprio in tali situazioni, in cui la disponibilità di energia risulta di vitale importanza. L’obiettivo principale del Progetto SISIGEN “Sicurezza del Sistema Elettrico” è quello di mettere a disposizione dei Gestori del sistema elettrico un insieme di strumenti decisionali che, sulla base di conoscenze costantemente aggiornate e di valutazioni quantitative, consentano di gestire gli impianti bilanciando gli aspetti economici con le potenziali ricadute all’esterno di eventi incidentali e di ridurre la vulnerabilità del sistema rispetto a fattori di rischio correlati ad eventi catastrofici naturali o indotti. La sicurezza delle dighe e delle altre opere idrauliche relative agli impianti di produzione elettrica, oggetto del Sottoprogetto SIVAL “Sicurezza delle Vallate associate alle grandi opere idrauliche degli impianti di produzione” del Progetto SISIGEN, costituisce elemento di fondamentale importanza sia dal punto di vista sociale che economico in ragione del potenziale di pericolosità di tali opere in un paese altamente popolato come quello italiano. Elementi di criticità che influenzano i processi di valutazione della sicurezza sono legati all’età media delle dighe (circa 50 anni), agli elevati livelli di sismicità di estese aree del territorio nazionale, alla alta vulnerabilità delle vallate nei confronti di eventi di piena eccezionali. L’esistenza di un Ente nazionale dell’energia elettrica che ha gestito per circa 30 anni il sistema di produzione, trasmissione e distribuzione di elettricità ha determinato, dal punto di vista del conseguimento di un elevato standard di sicurezza delle opere idrauliche, una condizione particolarmente favorevole per le seguenti ragioni: �− il regime di monopolio elettrico ha consentito di destinare risorse significative al mantenimento della sicurezza degli impianti; �− la leadership dell’Enel nella “cultura della sicurezza” ha avuto un positivo effetto su tutto il comparto idroelettrico e sul mondo degli enti/consorzi/società che gestiscono grandi invasi.

La Ricerca di Sistema consente di far fronte ai problemi derivanti dal mutato scenario associato al processo di liberalizzazione e privatizzazione del mercato che, per l’accentuarsi del regime di concorrenza, potrebbe determinare una riduzione delle risorse dedicate alla ricerca sui temi della sicurezza. Il Sottoprogetto SIVAL si articola nei seguenti 5 temi omogenei: A. Miglioramento della sicurezza dei versanti dei bacini B. Miglioramento della sicurezza degli sbarramenti C. Miglioramento della sicurezza delle opere accessorie D. Miglioramento della sicurezza idraulica degli alvei fluviali e delle vallate E. Creazione di sistemi per la gestione del rischio Nel presente rapporto sono riportati i risultati ottenuti nell’ambito del Tema D, Attività D3 “Studi sperimentali su modelli idraulici per la parametrizzazione del rischio di intasamento di scarichi di superficie ad opera di detriti galleggianti trasportati dalle piene e l’individuazione di misure atte a ridurre tale rischio”. Detriti galleggianti, in particolare tronchi e rami di albero trasportati dalle piene, possono accumularsi a monte degli sbarramenti idraulici, causando, in determinate circostanze, l’intasamento delle luci di scarico degli sfioratori superficiali, con conseguente diminuzione della loro efficacia e aumento del livello dell’invaso. Ne consegue l’interesse a studiare il comportamento delle opere di scarico di superficie delle dighe in presenza di tali materiali galleggianti. A tal fine, dopo aver individuato, in base ad accurata ricerca bibliografica (oggetto di un precedente Rapporto Tecnico), il tipo di scarico superficiale di uso più comune si è progettato e realizzato un modello fisico di tale sfioratore e si è determinata una matrice di prove sperimentali per simularne il comportamento in presenza di detriti galleggianti. Infine si è provveduto ad effettuare tali prove, i cui risultati sono presentati e analizzati nel presente Rapporto.