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Analisi delle filiere di media potenza per la produzione di energia elettrica da biomassa

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Analisi delle filiere di media potenza per la produzione di energia elettrica da biomassa

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:50 pm

Nel rapporto vengono esaminate le filiere di media potenza per la produzione di energia elettrica mediante biomassa, da alcune decine di kWe a pochi MWe. L’interesse di tale esame deriva dall’osservazione che queste taglie sono compatibili con sistemi di utilizzo del calore per usi civili ed industriali, che si vanno diffondendo specialmente in zone montane, e che pertanto potrebbero dar luogo a sistemi di cogenerazione laddove è maggiormente disponibile la biomassa per raccolta o produzione locale. Le filiere sono analizzate negli aspetti teorici, tecnologici ed economici avendo presente anche le potenzialità e le problematiche relative all’utilizzo di biocombustibili liquidi. Sono prese in esame le tecnologie basate sul ciclo Rankine a vapore sia con turbina a espansione che con motore a vapore a pistoni o a vite. Sono quindi analizzati i sistemi ORC a fluidi organici, i sistemi a motore Stirling e quelli a ciclo Brayton. Per ciascuna di queste tecnologie sono richiamati gli elementi concettuali, le configurazioni d’impianto di riferimento, lo stato dell’arte, gli aspetti tecnologici critici e quelli economici. Una comparazione tecnica – economica tra le tecnologie completa l’esposizione dei sistemi di generazione oggi disponibili. Il rapporto prosegue con il confronto tecnico – energetico tra alcune filiere di produzione e di preparazione dei combustibili da biomassa suddivise in tre famiglie: le biomasse oleaginose (colza e girasole), quelle amidacee (frumento, mais, patata) e quelle ligneo – cellulosiche (alberi da legna). Le filiere sono analizzate secondo due criteri: l’utilizzo energetico del solo combustibile e l’utilizzo dei cosiddetti co – prodotti, ovvero i materiali di scarto rispetto alla produzione di combustibile. Sono inoltre analizzate le diverse opzioni tecnologiche per le diverse filiere. Le informazioni di dettaglio sono rimandate nelle Appendici. Nell’Appendice A sono messe a confronto le caratteristiche chimico fisiche degli oli vegetali con quelle dei combustibili tradizionali. Sono inoltre riportate le informazioni riguardanti l’utilizzo dei biocombustibili nei motori diesel e nelle turbine dette “heavy duty”. Nell’Appendice B sono riportate le informazioni relative alle pratiche colturali della colza e del girasole, ai consumi energetici associati ed alle tecniche di estrazione dell’olio per la preparazione del biocombustibile. Similmente nell’Appendice C sono trattate due colture alcoligene amidacee quali patata e mais. Viene trattata la produzione di etanolo e derivati (ETBE) quali sostitutivi delle benzine per autotrazione. L’Appendice D è dedicata al pioppo ed al salice quali rappresentanti di biomasse ligneo – cellulosiche a veloce accrescimento. Anche in questo caso è presentato il bilancio energetico della filiera. La filiera del biogas viene trattata nel capitolo 4. Oltre all’inquadramento del settore produttivo ed agli aspetti ambientali e normativi, il capitolo richiama la tecniche semplificate di produzione del biogas ed il suo utilizzo negli allevamenti suinicoli. I consumi energetici degli allevamenti vengono analizzati in dettaglio nell’Appendice F. Infine, ma non da meno, nell’Appendice E è riportata una proposta su come configurare uno Studio di Fattibilità tecnico – economico per la produzione di energia da colture oleaginose nei paesi della sponda sud del Mediterraneo. Viene ripercorso il quadro di relazioni intercorse negli ultimi anni tra i Paesi sud Mediterraneo e l’Unione Europea finalizzate allo sviluppo di relazioni commerciali e socio – culturali tra le due sponde. Riguardo al settore energetico – ambientale viene riconosciuto che sussiste un forte interesse italiano allo sviluppo dell’energia verde nei paesi sud Mediterraneo. In particolare la produzione di biocombustibili, a partire dalla coltivazione delle biomasse nei paesi nord Africani, può contribuire al bilancio nazionale della CO2 evitata secondo i meccanismi di contabilizzazione concordati dalla comunità internazionale e a favorire l’occupazione locale. Viene quindi proposto uno Studio di Fattibilità il cui scopo è quello di individuare le filiere ottimali per la produzione di biocombustibili e le aree sud Mediterraneo che potrebbero risultare selezionabili per la successiva fase di messa in cantiere.

Lo Studio sarebbe organizzato in quattro fasi: impostazione e selezione del gruppo di lavoro, fase conoscitiva tecnico – ambientale e normativa, elaborazione delle proposte e fase conclusiva.

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