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rapporti - Deliverable

Applicazioni della piezospettroscopia di fluorescenza a barriere termiche nell¿ambito dell’azione COST 538

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Applicazioni della piezospettroscopia di fluorescenza a barriere termiche nell¿ambito dell’azione COST 538

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:13 pm

Per poter aumentare la flessibilità degli impianti a ciclo combinato limitando l’aggravio dei costi di manutenzione emerge la necessità di passare dalla metodologia di manutenzione programmata a quella su condizione. Indispensabile per poter far ciò è la disponibilità di tecniche di controllo non distruttivo. Nel caso delle parti calde della turbina, che sono quelle con la vita utile più breve, le tecniche richieste devono essere efficaci in particolare nel determinare il livello di degrado dei rivestimenti, elemento protettivo e “sacrificale” dalla cui vita residua dipende l’incolumità del corpo del componente. Tra le tecniche studiate in ambito RdS a tal fine nel triennio 2006-2008 la più matura per il degrado delle barriere termiche colonnari è la piezospettroscopia di fluorescenza (PLPS), che è una tecnica in grado di rilevare il degrado dell’interfaccia alla base dello strato ceramico, nelle fasi precedenti al distacco. In questo rapporto aggiuntivo si è voluto presentare quanto prodotto utilizzando questa tecnica grazie alla partecipazione all’Azione collaborativa COST 538: “Life Extension of High temperature Components”, sempre nell’ambito del Progetto Flessibilità e Affidabilità dei Cicli Combinati. Dopo una breve introduzione si passa alla descrizione sintetica del sistema PLPS e del funzionamento del software di controllo. A completamento di quanto già esposto sull’attività svolta col sistema PLPS nel rapporto di deliverable (08005801) si presenta qui in Allegato il rapporto finale in lingua inglese fornito al Coordinatore del COST 538 per la conclusione dell’azione collaborativa stessa. L’attività svolta nell’ambito COST 538 ha compreso: – misure PLPS su campioni di barriera termica termospruzzata, sui quali è stata ottenuta per la prima volta la fattibilità della misura a spessori fino a 150 µm, mentre in letteratura sulle barriere APS il massimo spessore misurabile era dichiarato 50 µm. Ciò è risultata possibile sia a causa della maggior potenza dello strumento CESI RICERCA rispetto a quelli commerciali, sia per la microstruttura pseudocolonnare delle barriere ceramiche esaminate. – mappe PLPS su spezzoni di componenti eserciti con barriera termica colonnare, sui quali mediante il parametro diagnostico è stato possibile effettuare una valutazione della vita residua dello strato ceramico.

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