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Bacini idroelettrici ad uso multiplo: evoluzione stagionale delle comunità fitoplanctoniche, zooplanctoniche ed ittiche.

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Bacini idroelettrici ad uso multiplo: evoluzione stagionale delle comunità fitoplanctoniche, zooplanctoniche ed ittiche.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:25 pm

È stato eseguito uno studio della qualità ecologica di un serbatoio localizzato sul tratto intermedio di un corpo fluviale di fondovalle, allo scopo di individuare le conseguenze che l’interposizione di uno sbarramento ha sull’ecosistema acquatico da esso interessato. Il sito studiato è il bacino di La Penna, serbatoio idroelettrico sul corso del fiume Arno, adibito ad uso multiplo e soggetto a limitazione del deflusso durante il periodo estivo; a causa di questa limitazione il tempo di residenza dell’acqua nel bacino passa da pochi giorni (inverno) a 60 giorni (estate). L’ecosistema è stato caratterizzato attraverso l’analisi delle sue componenti significative, biotiche e abiotiche, campionate nel corso di un monitoraggio che ha coperto due stagioni limnologiche complete (da maggio a ottobre degli anni 2000 e 2001). Le comunità fitoplanctonica e zooplanctonica sono state analizzate in modo quantitativo, mentre per quella ittica sono stati raccolti dati qualitativi. Attraverso l’ausilio di metodi di ordinamento sono state poi messe in relazione le variazioni spazio-temporali della comunità algale con le variazioni dei parametri abiotici misurati. Dal monitoraggio si è evidenziato che la stagnazione dell’acqua porta in breve alla formazione di un habitat poco idoneo alla vita acquatica, principalmente per causa della diffusa anossia. La degradazione della qualità dell’acqua invasata, seppur conseguente alla riduzione estiva dei deflussi, è dovuta principalmente all’elevato carico organico veicolato da uno dei due immissari, il Canale Maestro della Chiana. Nel bacino inoltre si instaurano sin da giugno condizioni favorevoli alla fioritura di Cianobatteri, potenzialmente tossici sia per l’uomo che per gli organismi acquatici. Nel lago sopravvivono solo specie ittiche poco esigenti, come il Carassio. Tutta la porzione di corpo idrico soggetta alla degradazione costituisce una barriera ulteriore alla migrazione dei pesci e influisce negativamente sulle popolazioni ittiche dei tratti fluviali a monte e a valle dello sbarramento. Tuttavia si è potuto rilevare che la comunità algale e zooplanctonica presentano una elevata biodiversità, diversamente da quanto atteso dato il livello trofico riscontrato. Ciò è da imputare alla variabilità del regime idrologico annuale, che si traduce in una maggiore disponibilità di nicchie ecologiche in grado di ospitare una grande varietà di forme viventi. In mancanza di adeguati interventi per il miglioramento della qualità degli affluenti, il mantenimento di un elevato rapporto portata/volume contribuisce a limitare le conseguenze negative dell’invasamento di acque ad elevato carico inquinante.

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