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Burden sharing regionale dell¿obiettivo di sviluppo delle fonti rinnovabili e Piano d’Azione

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Burden sharing regionale dell¿obiettivo di sviluppo delle fonti rinnovabili e Piano d’Azione

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:15 pm

Il presente documento è stato redatto nell’ambito del progetto “Studi sullo Sviluppo del Sistema Elettrico e della Rete Elettrica Nazionale – Analisi di scenari di sviluppo del sistema elettrico italiano” definito nell’Accordo Triennale tra il Ministero dello Sviluppo Economico e E.R.S.E. S.p.A. firmato il 29 Luglio 2009. La Direttiva 2009/28/CE impone all’Italia che, entro il 2020, almeno il 17% del consumo finale lordo di tutti gli usi energetici debba essere di origine rinnovabile e che almeno il 10% dei consumi dei trasporti sia di origine rinnovabile. Tali obiettivi dovranno essere conseguiti attraverso l’azione congiunta di riduzione dei consumi finali di energia e di incremento del contributo di consumo di energia da fonti rinnovabili nei tre diversi settori interessati dalla Direttiva: la produzione elettrica, la produzione di calore e i trasporti (con il vincolo fisso che almeno il 10% dei consumi dei trasporti sia di origine rinnovabile). L’Italia, inoltre, mutuando l’impostazione comunitaria, sulla base di un sistema di “Burden Sharing”, ha deciso di declinare l’impegno nazionale di sviluppo delle FER sulle Regioni. Il piano di Burden Sharing deve tener conto delle prescrizioni previste dalla legge che ne disciplina l’attuazione e deve essere articolato in modo tale da garantire il raggiungimento dell’obiettivo nazionale. Nell’ambito del supporto al Ministero dello Sviluppo Economico lo studio sviluppato da ERSE, affronta il problema di come l’Italia possa far fonte agli impegni comunitari di sviluppo delle FER previsti dalla Direttiva al 2020 e come possa essere ripartito il contributo di ogni Regione. Lo studio stima che i consumi finali lordi nel 2020, applicando ulteriori misure straordinarie di efficienza energetica rispetto allo scenario Business as Usual, saranno pari a 130,3 Mtep e che rispetto a tale ipotesi, l’obiettivo nazionale del 17% di sviluppo dei consumi RES è quantificato a circa 22,2 Mtep . A tal proposito, lo studio stima che la “produzione nazionale” di FER sia pari a 19,5 Mtep e la differenza rispetto all’obiettivo target è compensata attraverso il contributo “estero” di circa 2,7 Mtep: di questo, 1,5 Mtep è costituito da biocombustibili prodotti all’estero o prodotti in Italia con biomassa importata (per ottemperare il vincolo supplementare del 10% di FER sui consumi dei trasporti) e circa 1,2 Mtep derivanti da import di elettricità 1 . L’obiettivo di produzione nazionale da FER di 19,5 Mtep è articolato per 8,8 Mtep da produzione elettrica, 9,9 Mtep da usi termici e per 0,8 Mtep da biocombustibili. Definito, dunque, il quadro “nazionale”, lo studio affronta il problema di come ripartire gli obiettivi di sviluppo alle Regioni e ad ogni regione sono state associate, sia le stime dei consumi energetici finali (denominatore), che le “potenzialità” di consumi da FER (numeratore). Per quanto riguarda i consumi da FER (numeratore), i valori regionali sono stati ottenuti, nel caso dell’energia elettrica e dei biocarburanti, considerando il “potenziale di produzione” del territorio regionale, mentre per le FER per usi termici è stato considerato il “potenziale di domanda” del territorio. Tale documento è stata utilizzato: o dal Ministero dello Sviluppo Economico per la stesura del documento previsionale e come documento tecnico preparatorio per la successiva fase di discussione con le Regioni del Burden Sharing; o dal Gestore Sistema Energetico 2 per la stesura della prima bozza dello Schema del piano di azione nazionale per le energie rinnovabili; Il documento inoltre è stato supervisionato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare MATTM. 1 Per maggiori dettagli consultare il Documento previsionale inviato dal Ministero dello Sviluppo Economico 2 Il lavoro di sviluppo delle FER si inserisce, a livello Ministeriale, in un gruppo di lavoro cui partecipano GSE e ENEA

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