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Cicli ultrasupercritici (USC): monitoraggio termico delle pareti di camera di combustione e dei banchi surriscaldatori e risurriscaldatori

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Cicli ultrasupercritici (USC): monitoraggio termico delle pareti di camera di combustione e dei banchi surriscaldatori e risurriscaldatori

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:48 pm

Il rapporto documenta i risultati di una sperimentazione finalizzata a verificare la possibilità di estendere ai nuovi materiali, imposti dalle condizioni di esercizio particolarmente severe dei cicli USC (ultrasupercritici), l’applicazione di metodologie di monitoraggio a lungo termine delle temperature di parete e dei flussi termici nei tubi di camera di combustione e dei serpentini dei surriscaldatori (SH) e risurriscaldatori (RH), già adottate e largamente utilizzate per i materiali dei cicli termici convenzionali. Le metodologie in oggetto si basano sull’utilizzo di sezioni di tubo (rispettivamente tubo di caldaia o di serpentina SH o RH) strumentate con termocoppie opportunamente inserite e posizionate nella parete del tubo e pertanto protette dal contatto diretto con i fumi di combustione, assicurando in tal modo un monitoraggio accurato a lungo termine. Le prove effettuate nell’ambito dell’attività hanno avuto per oggetto: • sezioni di tubo di parete in acciaio basso legato ASTM A 335 T22 e in acciaio legato ASTM A 213 T 91 • sezioni di serpentini SH o RH: �¾ acciai ferritici-martensitici legati al Cr – Mo (ASTM A 213 T91, adatti per i primi stadi di surriscaldamento e risurriscaldamento (T vapore fino a circa 590 °C) �¾ acciai inossidabili austenitici adatti per gli stadi intermedi di surriscaldamento (T vapore fino a circa 640 °C, pressione 400 bar) e per gli stadi intermedi e finali del risurriscaldamento (T vapore fino a 700 °C e pressione di 70 bar). Sono state inoltre programmate prove su sezioni di tubo SH in leghe di nichel (Inconel 625 o Nimonic 263), adatte per gli stadi finali di surriscaldamento (T vapore fino a 700 °C, pressione 400 bar).

Le prove effettuate hanno tutte dato esito positivo, dimostrando la fattibilità pratica di trasferire le metodologie in oggetto al monitoraggio a lungo termine di temperature e flussi termici ai tubi realizzati nei materiali presi in considerazione per le pareti evaporative ed i serpentini SH ed RH dei cicli USC.

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