La comprensione delle interazioni tra oceano ed atmosfera è diventato un argomento di grande importanza negli studi sui cambiamenti climatici. Infatti l’anidride carbonica, emessa in atmosfera dalle attività antropiche, che a partire dall’era industriale utilizzano massicciamente combustibili fossili, lentamente si porta all’equilibrio anche nelle masse oceaniche attraverso lo scambio di CO 2 all’interfaccia mare-atmosfera. La velocità di questo trasferimento dipende essenzialmente dalla velocità del vento e dalla differenza di pressione parziale tra aria e acqua all’interfaccia. Poiché le masse oceaniche sono in continuo movimento ed evoluzione (la loro temperatura segue cicli stagionali), la differenza di concentrazione non è calcolabile o stimabile in modo semplice, ma vi è la necessità di misurarla sperimentalmente. Esistono numerosi metodi per la misura della pressione parziale della CO 2 in acqua, molti dei quali sono però piuttosto complessi e richiedono un grosso dispendio di tempo. In questo rapporto sono state prese in considerazione queste procedure di misura e sono state confrontate tra di loro. Sono quindi state considerate le nuove metodologie di misura, che dovrebbero essere di più semplice applicazione ed assicurare dati più accurati. Viene poi brevemente riassunta l’attività sperimentale di misura della pressione parziale della CO 2 in acque superficiali, effettuata in collaborazione con il Laboratorio di Radiochimica Ambientale del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Bologna, che nel gennaio 2001 ha partecipato con nostra strumentazione alla XVI Campagna oceanografica nel mare di Ross (Antartide) nell’ambito del Piano Nazionale di Ricerca in Antartide.