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Elettrotecnologie per gli usi finali: applicazione della compressione meccanica del vapore all’industria alimentare

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Elettrotecnologie per gli usi finali: applicazione della compressione meccanica del vapore all’industria alimentare

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:40 pm

All’interno di attività promozionali e dimostrative sulle elettrotecnologie efficienti per i processi industriali, il CESI ha identificato la Compressione Meccanica del Vapore come un sistema adatto e vantaggioso per concentrare ed essiccare prodotti alimentari. Con la CMV il vapore viene compresso e restituito allo stesso processo, o ad un altro, in modo da scambiare calore col processo, recuperando il calore latente dell’acqua evaporata dal prodotto. In queste condizioni operative, il consumo di energia primaria si riduce a meno di 1/3 di quella consumata nei tradizionali evaporatori a triplo effetto dove si utilizza, per far evaporare l’acqua dal prodotto, del vapore vivo generato da una caldaia. Tuttavia, in pratica, esistono degli ostacoli alla diffusione della CMV, perché la maggior parte degli utilizzatori è preoccupata della possibilità di maggiori costi d’impianto, della complessità ed affidabilità dei compressori disponibili. Per questa ragione si è deciso di avviare un progetto dimostrativo con lo scopo di dimostrare la fattibilità ed efficacia della CMV nei processi evaporativi. In tale attività, si è convertito a CMV un impianto termico a semplice effetto, installato a Parma presso la SSICA (Centro Sperimentale per l’industria Alimentare e Conserviera) ed attualmente utilizzato per la concentrazione di succo di pomodoro, un processo estremamente diffuso: si pensi che ogni anno in Italia circa 1.8 milioni di tonnellate d’acqua devono essere evaporate per concentrare il succo di pomodoro. I test sperimentali hanno dimostrato che, quando usata opportunamente, la CMV può consentire rilevanti risparmi di energia e di costo, con consistenti riduzioni di inquinanti (CO 2 soprattutto). Inoltre, non sono stati rilevati problemi particolari riguardanti lo sporcamento del compressore e dello scambiatore di calore, né vi sono state conseguenze dovute all’acidità del prodotto da concentrare. Per l’esecuzione di questi test, sono stati utilizzati componenti adatti, ma non specifici per la CMV (per esempio il compressore), tuttavia si sono ottenuti risultati soddisfacenti. Risultati ancora migliori sono attesi per un impianto costruito per la CMV con componenti ottimizzati per tale elettrotecnologia. Quindi si ritiene che tale esperienza possa promuovere la domanda di tali impianti inducendo i costruttori a sviluppare e porre sul mercato un range sufficientemente ampio di componenti appropriati alla CMV. L’esito positivo di tale esperienza ha indotto a divulgare tali risultati con una memoria “Electrotechnologies for energy end uses: Application of Mechanical Vapour Recompression to food industry”, riportata qui in allegato e che verrà presentata alla 16° CIRED (IEE) ad Amsterdam, il 18-21 Giugno 2001. L’articolo sintetizza l’attività sperimentale precedentemente descritta, svolta nell’ambito della commessa DEMOELEC della Ricerca di Sistema.

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