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Esternalità delle linee elettriche. Metodi di quantificazione per diversi comparti ambientali

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Esternalità delle linee elettriche. Metodi di quantificazione per diversi comparti ambientali

La ricerca sviluppata si propone di contribuire a colmare la mancanza di metodologie consolidate per la valutazione delle “esternalità” ambientali connesse alle linee elettriche, attraverso l’identificazione degli impatti più significativi e la loro quantificazione, nonché la definizione di criteri per la loro monetizzazione.

Il presente rapporto descrive alcune attività di Ricerca di Sistema svolte nell’ambito del Progetto “Trasmis- sione e Distribuzione”.relativamente Work Package 3.1 “Metodi di quantificazione delle esternalità ambien- tali delle linee elettriche” La ricerca sviluppata si propone di contribuire a colmare la mancanza di metodologie consolidate per la valu- tazione delle “esternalità” ambientali connesse alle linee elettriche, attraverso l’identificazione degli impatti più significativi e la loro quantificazione, nonché la definizione di criteri per la loro monetizzazione. Le indagini di dettaglio presentate in questo Rapporto sono confluite nella definizione di Linee Guida per la valutazione degli impatti e la loro monetizzazione (Rapporto 06007237), così da consentire il loro confronto con i costi delle possibili soluzioni impiantistiche in grado di mitigare tali impatti. La metodologia seguita per tali indagini è quella del “percorso degli impatti” (impact pathway) sviluppata nell’ambito del progetto europeo ExternE (EU Commission 1999; Bickel, Friedrich 2005 ). Tale metodologia prevede l’individuazione dei fattori di pressione, la determinazione dell’impatto e la quantificazione di tale impatto in termini monetari (danno). In particolare sono stati considerati i comparti e gli impatti più rilevanti, ovvero (si veda anche CIGRE, 1996): · Paesaggio, · Campi elettrici e magnetici, · Rumore, · Vegetazione, · Fauna, · Uso ed occupazione del suolo, · Perdite di rete. Qui di seguito vengono riportati sinteticamente i risultati ottenuti. Paesaggio Il paesaggio può determinare benefici di tipo diretto (essenzialmente ricreativi), di tipo indiretto (migliora- mento della qualità della vita nel luogo di residenza o di vacanza) e di non uso (quando il paesaggio abbia valenza identitaria, storico-culturale e comunque un certo grado di unicità e rarità). Per quantificare il valore monetario del paesaggio rurale si possono utilizzare sia approcci incentrati sulle co- siddette preferenze dichiarate (stated preferences), quali la valutazione contingente e gli esperimenti di scel- ta, sia approcci basati sulle preferenze rivelate (revealed preferences), quali il travel cost multisito ed il prez-

zo edonico, metodi che consentono di prevenire alla stima della variazione di benessere di un individuo do- vuta ad un cambiamento della qualità del paesaggio. Tale variazione è quantificata monetariamente tramite il surplus del consumatore che costituisce pertanto una misura monetaria dell’utilità individuale. La ricerca ha permesso di verificare come, nel caso delle Linee Elettriche, i metodi basati sulle preferenze dichiarate siano i soli che consentono –sia pure a fronte di non trascurabili difficoltà- di pervenire a stime ra- gionevoli ed efficaci. In particolare, si è stabilito che nelle zone rurali e nei territori extra – urbani risulta preferibile il ricorso alla valutazione contingente o agli esperimenti di scelta con i quali stimare direttamente il danno paesaggistico, connesso allo scadimento della qualità percettiva e dei suoi possibili effetti sulle attività turistiche e ricreati- ve. Nelle zone urbane risulta essere, invece, opportuno ricorrere alla stima del deprezzamento degli immobili che può derivare dalla pluralità degli elemento negativi che la popolazione attribuisce alle Linee AT (si veda il capitolo relativo all’Uso del suolo). Nel corso dell’attività sono state definite le modalità operative di applicazione della Valutazione Contingente a un caso generale, definendo le opportune raccomandazioni operative per far fronte ai limiti di tale tecnica, ed è stato considerato in dettaglio il metodo degli Esperimenti di Scelta, progettandone una realizzazione preliminare, con l’obbiettivo di valutare l’interramento delle linee ad altissima tensione.. Questo metodo, in analogia alla valutazione contingente è basato su indagini campionarie tramite interviste e su affermazioni relative a decisioni ipotetiche di spesa. Con un adeguato disegno sperimentale, questo ap- proccio permette di stimare la disponibilità a pagare per vari aspetti dell’intervento paesistico, piuttosto che limitare la valutazione ad una singola politica d’intervento, come invece avviene nella valutazione contingente. Questa enfasi sul “multi-attributo” e, quindi, sulla maggior ricchezza di informazione valutativa rende tale metodologia molto promettente nel campo della valutazione degli impatti paesistici, che sono per loro natura complessi (multi – attributi). Infine è stato analizzato l’impatto visivo di una linea elettrica aerea da un determinato punto di osservazione, definito come il prodotto tra l’impatto ottico (sensazione visiva prodotta dalla linea sull’osservatore) e due parametri che esprimono l’importanza del punto di osservazione (sia in termini di frequentazione che di mo- tivo della frequentazione) e l’importanza del territorio circostante la linea (sia in termini naturalistici che storici, architettonici, ecc..). Questa metodologia può essere integrata in un sistema Informativo Territoriale che preveda, oltre alla realizzazione delle singola mappe tematiche, anche l’inserimento in tre dimensioni della linea aerea sulla reale orografia del territorio (attraverso l’impiego di modelli digitalizzati del terreno) e in presenza delle effettive coperture arboree (da foto satellitari). Quale prima applicazione si è realizzata una mappa con curve isolivello per l’impatto geometrico di una linea aerea. Campi elettrici e magnetici Nel caso dei campi elettromagnetici la definizione degli impatti prodotti da linee elettriche e la loro quantifi- cazione appare come un punto critico della procedura di definizione delle linee guida per le esternalità am-

bientali. Come già evidenziato, la metodologia messa a punto dal progetto ExterneE, che consente di seguire un percorso di impatto (dalla sorgente alla quantificazione), non è applicabile in questo caso, non essendo ancora definitivamente accertati gli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici a frequenza di rete. Uno spunto metodologico per procedere comunque con una valutazione delle esternalità è offerto dalla nor- mativa nazionale che prevede la definizione di fasce di rispetto all’interno delle quali non si possono condur- re pratiche edilizie continuative o attività che comportino la permanenza di persone per tempi prolungati. L’applicazione di fasce di rispetto può infatti configurarsi come elemento utile a quantificare l’esternalità prodotta in termini di sottrazione di aree a diversi usi, operando come segue: · acquisizione delle caratteristiche tecniche delle linee · valutazione dei campi elettromagnetici · calcolo delle relative fasce di rispetto (in base alla normativa applicabile) · applicazione a tali aree delle metodiche relative all’uso del suolo Sono, dunque, stati effettuati i calcoli per la definizione delle mappe isocampo, scegliendo le più diffuse ti- pologie di linee aeree di trasmissione in alta tensione operanti in Italia, quali le linee a 380 kV ed a 132-150 kV, nelle configurazioni tradizionali e compatte, e con correnti ottenute applicando la norma CEI 11-60. Definiti -per ciascuna linea- le tipologie e le altezze dei sostegni, il tipo di conduttori, la lunghezza della campata ed il franco minimo da terra, si è proceduto al calcolo del campo magnetico, secondo un metodo di tipo boundary, ottimale per lo studio dei campi elettrici e magnetici nel vuoto generati da strutture geometri- che molto estese come le linee elettriche, ad una quota di misura di 1 metro, come è consuetudine nella mi- sura dei campi magnetici al suolo. In definitiva, si è messo a punto uno strumento di carattere generale che associa ad ogni tipologia di linea e- lettrica scelta, il campo magnetico irradiato in funzione della corrente, in forma di contour plots, ovvero uno strumento che fornisce le zone isocampo per ciascuna tipologia di linea. L’intersezione delle mappe così in- dividuate con le prescrizioni dettate dalla legislazione in materia, in continua evoluzione, consente di dare una valutazione immediata e precisa dell’impatto sull’uso del territorio definendo le distanze di rispetto per qualsiasi prescrizione. Rumore Il rumore dovuto alle linee di trasporto dell’energia elettrica è sostanzialmente rappresentato dall’effetto co- rona, dovuto all’elevato gradiente di tensione che provoca la ionizzazione dell’aria attorno ai conduttori. . Prendendo in considerazione la rete elettrica nel suo complesso (dunque e non solo le linee ma anche le sta- zioni), oltre all’effetto corona dei conduttori (linee e gabbia) è particolarmente significativo il rumore prodot- to dai trasformatori, sia per quanto prodotto direttamente per i noti fenomeni di magnetostrizione del nucleo ferromagnetico, sottoposto a forze elettrodinamiche alternate, sia per quanto prodotto dall’apparato di refri-

gerazione, che per macchine di grossa taglia è di tipo forzato con interposizione di circuito refrigerante a fluido. Al fine di determinare l’impatto, con riferimento al percorso degli impatti del progetto ExternE, quale fun- zione dose-risposta sono state calcolati -in condizioni standard- gli andamenti delle isofone, con passo di 1 db, che permettono da un lato di capire l’influenza di linee e stazioni sulla qualità acustica e dell’altro costi- tuiscono l’input per la funzione di monetizzazione. La funzione di monetizzazione scelta è basata sull’Hedonic Price. Importanti indicazioni di letteratura sul NDSI (Noise Depreciation Sensitivity Index, cioè la percentuale di deprezzamento causato da una unità ag- giuntiva del livello di rumore) suggeriscono un NDSI pari a 0,82 % per decibel aggiuntivo. Quindi, assu- mendo una rendita immobiliare pari a 1 % del valore dell’immobile, il danno annuo associabile ad un incre- mento del rumore di ∆L eq risulta pari a: Costo esterno annuo = 0,01 * {Valore Immobile} * ∆L eq * 0,0082 in cui ∆L eq si può ricavare dal calcolo delle isofone precedentemente descritto. Vegetazione Lo studio si è posto l’obiettivo di individuare mezzi e strumenti volti a determinare le esternalità delle linee elettriche, con particolare riferimento alla componente vegetazione. A tale scopo si è fatto riferimento agli strumenti legislativi che impongono l’approfondimento di alcuni aspetti connessi all’impatto delle linee elet- triche sulla vegetazione, con il ricorso ad una dettagliata descrizione della componente cartografica che co- stituisce uno strumento di base essenziale per gli studi di impatto ambientale. Sono state infine considerate le interferenze della vegetazione sulle componenti paesaggistica, ed ecosistemi- ca, che possono talvolta comportare una analisi più articolata ai fini della determinazione del danno prodotto dall’inserimento di una nuova linea elettrica nel territorio. Fauna E’ stata costruita una metodologia per valutare in termini monetari gli impatti che le linee elettriche esercita- no sulla fauna ed in particolare sull’avifauna. Tali impatti si consistono nella morte degli uccelli o per impat- to con i cavi stessi o per elettrocuzione. Il tipo di morte, per impatto o per elettrocuzione, dipende da vari fat- tori: tipo di linea, tipo di ambiente naturale, tipo di avifauna, isolatori, forma degli amarri. In analogia al quanto fatto nel progetto ExternE (Bickel, Friedrich 2005) per le emissioni atmosferiche degli impianti termoelettrici, seguendo la metodologia del percorso degli impatti, si è tentato di ricostruire una fun- zione dose – risposta, ovvero una funzione che legasse la pressione (presenza della linea) agli impatti (nume- ro di uccelli morti all’anno per specie) ed una funzione di monetizzazione che traducesse gli impatti in danni economici. La costruzione della funzione dose-risposta si è concretizzata nella definizione di linee guida, che consento- no di quantificare, gli impatti delle linee esistenti sull’avifauna ed hanno il pregio di fornire set di dati omo- genei, confrontabili attraverso cui sia possibile applicare analisi statistiche. Tali linee guida tuttavia non con-

sentono alcuna previsione su linee di nuova costruzione. Le previsioni potrebbero divenire possibili a fronte di una cospicua mole di dati raccolti nel corso delle future ricerche, che tengano conto sia di diverse tipologie di linee, sia di diversi habitat. Per la monetizzazione degli impatti, si è proceduto con un metodo vicino all’averting cost, cercando quindi di utilizzare le preferenze rilevate, piuttosto che metodi di preferenza dichiarata più costosi e meno affidabili. A tal fine si sono utilizzati i costi di reintroduzione di specie selvatiche affrontati sia da soggetti privati che pubblici ed i prezzi di mercato di alcune specie. Si è così riusciti a ricostruire, con metodi di analisi statistica, il valore delle principali specie che compongono l’avifauna italiana in funzione della SPEC (Species of Eu- ropean Conservation Concern), della consistenza della popolazione Italiana e della significatività di tale po- polazione rispetto a quella europea. Purtroppo i dati che è stato possibile raccogliere (2 progetti di reintrodu- zione ed 8 dati di “mercato”) coprono una piccola parte dell’avifauna Italiana, ma è stato comunque possibile ricostruire una soddisfacente funzione di monetizzazione, perfettibile a fronte dell’arrivo di nuovi dati. Sebbene manchi uno strumento di previsione per l’impatto delle opere “ex ante”, i risultati ottenuti consen- tono per la prima volta di tradurre in danni economici gli impatti delle linee sull’avifauna, confrontando di- rettamente i costi industriali con quelli sociali. Uso ed occupazione di suolo Le linee di trasmissione dell’energia elettrica possono interferire in vario modo e con le attività economiche e con l’utilizzo del suolo ad esse correlato. Da un lato, esse comportano una sottrazione diretta di terreno (basamenti per i tralicci e relativo spazio di pertinenza, aree per le cabine, ecc.), dall’altro, possono risultare incompatibili o scarsamente compatibili con alcune attività. In particolare la presenza di linee dell’alta tensione non è compatibile con la realizzazione di alcune colture agrarie permanenti (in particolare colture legnose agrarie e forestali) e con tutte le attività che comportino una lunga permanenza nelle loro vicinanze a causa dei rischi per la salute che ne possono derivare. Infine le linee elettriche possono interagire negativamente con lo svolgimento di alcune attività economiche a causa dell’intralcio che esse comportano alla realizzazione delle attività stesse. Al riguardo è tipico il caso della presenza dei tralicci negli appezzamenti coltivati che vanno ad interferire con le lavorazioni del suolo. Da quanto osservato, si può ritenere che le linee elettriche interferiscano maggiormente con l’agricoltura e con l’uso abitativo del suolo. Le ricerche effettuate all’estero hanno spesso evidenziato che le linee elettriche possono ridurre il valore de- gli immobili. Tale riduzione un tempo era dovuta principalmente a motivi di carattere estetico, mentre, a par- tire dall’inizio degli anni ’90 è andata crescendo la preoccupazione per i rischi connessi alla salute. Al di là del fatto che i rischi siano reali e di quale sia la loro entità, dal punto di vista del mercato immobiliare il dato saliente è la crescente avversione di una parte non trascurabile della popolazione a risiedere nei pressi delle linee. Ciò può riflettersi inevitabilmente su una riduzione delle domanda e, di conseguenza, su un aumento dei tempi necessari a vendere un immobile e sul loro prezzo. La stima della perdita di valore delle abitazioni

dovuto alla vicinanza alle linee può essere realizzata, utilizzando metodi diretti, indiretti e basati su indagini di opinione. Le linee elettriche instaurano un vincolo di inedificabilità nel territorio. La stima del danno causato dalle li- nee esistenti dipende essenzialmente dalla destinazione d’uso del suolo: a) aree edificabili secondo il piano regolatore comunale: il danno viene stimato come differenza tra va- lore di mercato dell’area edificabile e valore del suolo agricolo (qualora sia possibile la coltivazio- ne). b) aree attualmente non edificabili ma che presentano suscettività edificatoria per la prossimità a zone insediative. I criteri da impiegare per la stima sono quelli indicati nel punto precedente, anche se permane il problema di stabilire quale parte del territorio possa essere considerata potenzialmente e- dificabile. c) zone agricole: le potenzialità edilizie delle zone agricole (zone E) sono stabilite dalla legislazione re- gionale e non si possono quindi formulare criteri univoci per la definizione dell’eventuale danno su- bito dai proprietari dei fondi. In generale comunque, poiché l’azienda agricola ha la possibilità di e- dificare i propri fabbricati anche in terreni che non siano resi inedificabili dalle linee, il danno si può considerare assente, salvo casi molto specifici. Si noti però, che in un’ottica di tipo strettamente sociale, il vincolo di inedificabilità causato dalle linee comporta solo una redistribuzione della ricchezza e non una diminuzione. In altri termini, a parità di doman- da di aree edificabili, il fatto che una parte del territorio sia in edificabile determina solo un trasferimento nello spazio delle zone da edificare e dei benefici che ne derivano. Infine, l’attraversamento dei fondi da parte delle linee comporta essenzialmente quattro ordini di problemi: a) sottrazione di suolo; b) danni alle colture in atto presenti al momento della realizzazione della linea; c) vincoli al tipo di colture praticabili; d) aggravio dei tempi e dei costi connessi alle lavorazioni. e) Impossibilità di effettuare l’irrigazione per aspersione Le stime possono essere realizzate ricorrendo sia a metodi diretti che indiretti anche se, a seconda dei conte- sti, l’uno può essere preferito all’altro. Perdite di rete La rete elettrica di alta tensione Italiana è costituita da oltre 66 000 chilometri di linee che hanno il compito di trasportare, nelle varie aree del paese, l’energia elettrica prodotta dalle diverse fonti energetiche o importa- ta dall’estero. L’energia elettrica per essere trasportata su questa rete viene in parte dissipata in quelle che vengono chiama- te perdite di rete. Questa energia dissipata, per essere generata, può comportare impatti ambientali differen- ziati a seconda della fonte energetica utilizzata, tra i quali un ruolo significativo lo giocano le emissioni in atmosfera.

A tali emissioni atmosferiche, e quindi alle perdite di rete, corrispondo delle esternalità ambientali, che sono state qualtificate, in modo da fornire un indice (€/km/a) semplificato per tipologia di linea. A questo scopo si sono seguiti i seguenti passi: null Valutazione della concentrazione di inquinanti dovuti al settore termoelettrico tramite l’utilizzo dei risultatati della catena modellistica RAMS-CAMx, con una risoluzione spaziale di 25x25kmq realiz- zata nel progetto SCENARI (RdS secondo periodo); null Raccolta dati relativi ai recettori sensibili (popolazione, coltivazioni, superfici) con dettaglio adegua- to alla scala fissata; null Valutazione dei danni dovuti alle emissioni atmosferiche in termini monetari; null quantificazione dei valori tipo di perdite per le tipologie di linee individuate per il progetto. L’analisi effettuata ha permesso di fornire dei valori tipo di danno annuale per chilometro di terna, legate e- sclusivamente alle emissioni atmosferiche degli impianti di produzione.

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