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Gestione a fine vita di uno scaricatore di sovratensione mt a ossido di zinco: valutazione delle possibilità di recupero o modalità di smaltimento.

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Gestione a fine vita di uno scaricatore di sovratensione mt a ossido di zinco: valutazione delle possibilità di recupero o modalità di smaltimento.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:27 pm

Il presente lavoro si colloca all’interno della Tematica 1 della Ricerca di Sistema RIUT, al punto 1.1: ”Analisi del ciclo di vita di nuovi componenti della rete elettrica AT ed MT per l’individuazione di nuovi componenti con caratteristiche di migliore compatibilità ambientale”. E’ stato effettuato uno studio circa la gestione a fine vita di uno scaricatore di sovratensione MT a ossido di zinco, che attualmente, dismesso dall’esercizio, termina in discarica. Sono stati analizzate le possibilità di reimpiego dei singoli componenti lo scaricatore (resistore, involucri, distanziatori e connessioni), le tecniche in uso per la suddivisione e la triturazione dei materiali, le tecniche innovative per il recupero dei metalli. Valutando i consumi energetici e l’impatto ambientale, è stato esaminato anche come scenario di fine vita lo smaltimento in discarica dei singoli componenti. A fronte della vigente normativa in termini di rifiuti, per individuare il tipo di discarica a cui conferire i materiali, sono state eseguite le prove di estrazione in acido acetico e acqua distillata, previste dal DPR915/82, sul resistore, nella cui composizione rientrano metalli o composti metallici, che possono dar luogo a rilasci nocivi per l’ambiente. L’indagine ha portato a risultati assai significativi: �• i componenti dello scaricatore di sovratensione, quali gli involucri interno, in resina caricata con fibre di vetro, ed esterno, in porcellana, possono trovare impiego, previa triturazione, come materiale edile, poiché sono inerti e quindi non nocivi per l’ambiente; �• i supporti metallici possono essere avviati al recupero primario; �• il resistore, data la presenza di piombo nello strato più esterno, con un’elevata migrazione rispetto ai limiti previsti dal DPR 915/82, (3 volte il valore limite per l’eluato in acido acetico e 100 volte per l’eluato in acqua distillata), va conferito in discariche di II categoria tipo C, a meno di non sottoporlo a tecniche di inertizzazione, oppure può essere recuperato con le più costose tecniche metallurgiche, di cui quella più innovativa sembra essere il metodo EZINEX appositamente studiato per il recupero dello zinco. Poiché l’aspetto più critico della gestione a fine vita dello scaricatore è dovuto alla presenza di materiali nocivi all’interno del resistore, che è la parte più pregiata di questo componente elettrico, si ritiene interessante procedere nell’attività, da un lato con un esame delle tecniche di inertizzazione attualmente in uso o innovative, e dall’altro con l’affrontare il problema nell’ottica di “Design for Environment” nel tentativo di proporre soluzioni alternative per un miglioramento ambientale del prodotto senza alterarne le prestazioni e le caratteristiche elettriche.

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