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Gli strumenti di supporto per l’so del Linguaggio Naturale Controllato nella specifica: architettura dell’mbiente

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Gli strumenti di supporto per l’so del Linguaggio Naturale Controllato nella specifica: architettura dell’mbiente

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:39 pm

E’ ormai opinione diffusa che per produrre documenti di specifica con un alto livello di precisione e assenza di ambiguità si debba ricorrere a strumenti di specifica di tipo formale. Oltre a garantire precisione e assenza di ambiguità la formalizzazione dei documenti di specifica garantisce infatti anche la possibilità di ricorrere a strumenti formali (e di tipo automatico) per la verifica e la validazione della specifica stessa. Questa possibilità è poi particolarmente rilevante quando si ha a che fare con la specifica di sistemi complessi, come i sistemi di autmazione, che spesso sono sistemi embedded che pongono rilevanti problemi di sicurezza e di criticità. Nonostante ciò, il ricorso a strumenti di specifica formale in ambito mission crtitical, come in ambito elettrico, è ancora poco diffuso, soprattutto a causa dei rilevanti costi di addestramento del personale che l’assunzione di uno strumento di specifica formale invariabilmente comporta. In questo contesto, il ricorso a forme di Linguaggio Naturale Controllato sta diffondendosi sempre di più. Eliminando cause di ambiguità e prescrivendo regole stilistiche ben definite, i linguaggi controllati tendono a migliorare la leggibilità, la comprensibilità e la manutenibilità dei testi, nonché a renderne più facile l’elaborazione automatica. Una buona documentazione tecnica è un fattore importante della qualità dei prodotti. L’uso di linguaggi controllati può aumentare la qualità della documentazione e la rende disponibile in anticipo. Da questo punto di vista, l’uso dei linguaggi controllati può incrementare la competitività di un’azienda. Proprio a partire da queste considerazioni è emersa l’opportunità di integrare gli strumenti di specifica formale sviluppati da CESI, con un ambiente di specifica in grado di offrire all’utente la possibilità di scrivere i documenti di specifica in Linguaggio Naturale, demandando poi a strumenti automatici il compito di trasformare le specifiche informali in specifiche formali. Allo stato attuale, l’ambiente di specifica formale TRIO, sviluppato da ENEL CRA, CISE e Politecnico di Milano e ora da CESI, in diversi progetti interni e cooperativi sia nazionali che europei, mette a disposizione: 1. il linguaggio di specifica formale Modular TRIO 2. un insieme di strumenti che possono essere utilizzati sia in fase di specifica che in fase di verifica e validazione 3. una metodologia che supporta la specifica di sistemi di automazione. Nel corso del 1999, nell’ambito del progetto di ricerca Linguaggio Naturale Controllato per la Specifica di Sistemi Complessi è stata definita una forma di Linguaggio Naturale Controllato (nel caso specifico un frammento di italiano) espressamente concepito per essere integrato nell’ambiente di specifica basato sui linguaggi della famiglia di TRIO. Più in particolare, il Linguaggio Naturale Controllato definito è

stato progettato come strumento per scrivere specifiche di requisiti di sistemi di automazione in modo informale, per quanto controllato. I principi che hanno guidato la definizione di LNC sono stati i seguenti: • il linguaggio deve essere abbastanza semplice da poter essere usato anche da un utente privo di particolari competenze linguistiche • deve essere abbastanza espressivo da permettere di formulare tutti i requisiti richiesti per specificare un sistema di automazione • deve essere descritto in modo tanto preciso da supportare l’implementazione di una grammatica formale e di un parser deve consentire l’applicazione di tecniche di l’elaborazione automatica per verificare la correttezza sintattica e semantica del testo delle specifiche.

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