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rapporti - Deliverable

Identificazione dei parametri strutturali di dighe in esercizio – La messa a puanto di codici di calcolo per l’identificazione dello stato di conservazione e di fenomeni di danneggiamento in atto nelle dighe in calcestruzzo

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Identificazione dei parametri strutturali di dighe in esercizio – La messa a puanto di codici di calcolo per l’identificazione dello stato di conservazione e di fenomeni di danneggiamento in atto nelle dighe in calcestruzzo

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:05 pm

Il rapporto a cui si riferisce il presente sommario descrive le attività di Ricerca di Sistema svolte nell’ambito dell’Area Produzione e Fonti Energetiche, relativamente all’attività 7.2 riguardante l’identificazione di parametri strutturali di dighe in esercizio, facente parte del progetto 7 “Sicurezza dei bacini idroelettrici italiani e utilizzo ottimale della risorsa idrica”. In particolare l’applicazione della metodologia d’identificazione strutturale ad un caso reale di diga a volta in calcestruzzo, di cui al deliverable 7.2, ha richiesto dapprima la messa a punto del codice di calcolo per la soluzione del problema di analisi inversa finalizzato alla valutazione dello stato di conservazione e/o danneggiamento nelle dighe in calcestruzzo. Lo studio pertanto illustra nei suoi dettagli l’attività svolta per conseguire i relativi sviluppi software. Nell’ambito dei processi di identificazione strutturale basati sul metodo degli elementi finiti, il processo di ottimizzazione CLM (Coupled Local Minimizers), implementato nel codice MIDA nel corso delle attività finanziate dalla Ricerca di Sistema nel triennio 2003-2005, aveva messo in evidenza alcuni aspetti critici associati all’algoritmo di Newton che risolve il problema ai minimi quadrati (calcolo del minimo assoluto della funzione obiettivo). Pertanto, nel corso delle attività di ricerca svolte nel corso del 2006, l’obiettivo primario fu quello di selezionare e valutare algoritmi alternativi per rendere più stabile e robusto il processo di ottimizzazione del metodo CLM. In particolare, si seguirono due modalità operative; da un lato furono sviluppati ed implementati ex novo gli algoritmi di ottimizzazioni, dall’altro furono introdotte ed integrate in MIDA routine fornite direttamente da librerie di letteratura. Tuttavia, entrambe le modalità misero in evidenza aspetti negativi. Nel primo caso si riscontrò una notevole complessità nel rendere stabili ed affidabili gli algoritmi implementati, mentre nel secondo caso emerse l’impossibilità di modificare le routine di libreria in base alle proprie esigenze, poiché sono configurate come "black box"; in particolare, è impossibile introdurre in tali routine opzioni non preventivamente contemplate dagli sviluppatori. Per ovviare a tali aspetti problematici e restrittivi, ed affrontare l’applicazione sul caso reale, nell’attività di ricerca svolta quest’anno si è ritenuto opportuno interfacciare MIDA con le funzioni matematiche presenti nell’Optimization Toolbox del codice commerciale MATLAB, ampiamente utilizzato e validato a livello internazionale in ambito scientifico, matematico e ingegneristico. Tale scelta è stata dettata dal fatto che le funzioni di MATLAB non solo mettono a disposizione dell’utente diversi metodi di ottimizzazione, ma garantiscono anche una migliore interattività. In particolare, le routine di MATLAB sono direttamente accessibili e, pertanto, è possibile apportarvi modifiche in caso di necessità. Per poter valutare quale modalità consentisse di interfacciare in modo efficiente i codici MIDA-MATLAB, si sono seguite diverse modalità di sviluppo. Inizialmente, si è individuata la funzione di MATLAB in grado di risolvere il problema ai minimi quadrati, insito nel processo di identificazione del metodo CLM. Dopo uno screening generale, è stata selezionata la funzione “fmincon” che consente di trovare il minimo di una funzione obiettivo a più variabili, di tipo non lineare e vincolata. Una volta selezionato tale algoritmo si è visto che la scelta migliore consisteva nell’importare in ambiente MATLAB le librerie FORTRAN del codice MIDA; pertanto, è stato creato un applicativo MATLAB in grado di attivare in modo iterativo le routine FORTRAN del codice MIDA. Il rapporto costituisce un primo contributo aggiuntivo all’attività di cui al rif. 7.2, è collegato al deliverable Prot. 07005464 previsto nel piano annuale di realizzazione, ed illustra gli sviluppi software e la modalità di integrazione del codice MIDA nell’ambiente di sviluppo MATLAB.

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