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Idrogeno verde dal Nord Africa all’Europa: impatti e competitività attraverso analisi di scenario a lungo termine

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Idrogeno verde dal Nord Africa all’Europa: impatti e competitività attraverso analisi di scenario a lungo termine

Tra le soluzioni pulite per raggiungere la neutralità climatica, l’Europa dovrà sfruttare l’idrogeno verde, aumentando la produzione interna e sfruttando rotte commerciali competitive. Concentrandosi su parametri incerti che potrebbero influenzare il mercato dell’idrogeno e la sua evoluzione nel lungo termine, questo studio discute in che misura il Nord Africa può supportare la decarbonizzazione europea, attraverso diverse analisi di scenario elaborate sul modello JRC-EU-TIMES, lavorando sui costi di produzione e opzioni di trasporto.

Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l’idrogeno verde assume sempre più importanza tra le soluzioni ad emissioni zero da adottare nel contesto strategico europeo. Nello specifico, attraverso l’adozione del pacchetto Fit-for-55 e del REPowerEU, l’Unione Europea mira ad accrescerne uso e diffusione, sostenendo in parallelo produzione interna e opzioni di import competitive.

 

Pur assumendo un ruolo strategico nel contesto di transizione e definendo nuove o consolidate alleanze, l’idrogeno pulito deve superare una serie di criticità per essere conveniente e competitivo. Oltre alle barriere economiche, ci sono sfide tecnologiche, questioni ambientali, fattori geopolitici, mancanza di infrastrutture e altri elementi che rendono incerto il mercato dell’idrogeno e la sua evoluzione, in particolare nel lungo termine. In questo contesto, i Paesi nordafricani possono rappresentare un’opportunità per l’Europa per essere in linea con l’obiettivo di decarbonizzazione al 2050; questo lavoro discute gli impatti e la competitività del commercio di idrogeno verde dal Nord Africa all’Europa, tramite l’elaborazione di scenari a lungo termine. Con l’obiettivo di diventare paesi esportatori, Algeria, Marocco e Tunisia sono analizzati rispetto alla possibilità di produrre e trasportare idrogeno, tramite gasdotti o navi, verso l’Europa.

 

A tal fine, il modello JRC-EU-TIMES è utilizzato per costruire scenari alternativi che integrano la possibilità di scambiare idrogeno tramite gasdotti o navi, in caso di un mercato consolidato (ossia ottimistico) o di minore coordinamento tra Paesi e maggiori criticità nella diffusione stessa dell’idrogeno (ossia pessimistico). Concentrandosi su queste diverse fonti di incertezza che rendono l’idrogeno più o meno competitivo, gli scenari elaborati consentono di studiare in che misura il commercio di idrogeno verde dal Nord Africa potrebbe supportare la decarbonizzazione europea. Dai risultati emerge che nel breve termine (2030) solo il trasporto via gasdotto nel caso ottimistico può essere scelto come opzione competitiva, mentre entro il 2050 l’idrogeno verde viene sempre importato dal Nord Africa, a prescindere dai costi assunti.

 

Rispetto al consumo, la quantità aggiuntiva viene principalmente convertita in combustibili sintetici e calore. A livello nazionale, ci sono reazioni diverse all’import; Italia, Spagna, Polonia e Paesi Bassi sono i Paesi coinvolti direttamente. In ogni caso, si osserva come l’Europa necessita dell’idrogeno verde proveniente dal Nord Africa, quale importante contributo al raggiungimento dell’obiettivo di neutralità climatica.

 

Il documento è disponibile sul sito in Inglese

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