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Impatto sulla qualità dell’aria di interventi di efficienza energetica

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Impatto sulla qualità dell’aria di interventi di efficienza energetica

Definizione di scenari emissivi derivanti da interventi di efficienza energetica al 2030. Valutazione attraverso modellistica numerica di chimica e trasporto dell’impatto sulla qualità dell’aria a scala nazionale e locale.

Il presente rapporto descrive i risultati delle attività di studio modellistico della qualità dell’aria, finalizzate alla definizione di scenari di variazione delle emissioni determinati da politiche di efficienza energetica ed alla valutazione del conseguente impatto sulla qualità dell’aria sul territorio italiano. Lo studio articolato sull’intero triennio ha permesso di circostanziare in modo più quantitativo l’impatto di interventi di efficienza energetica sula qualità dell’aria alle diverse scale spaziali, estendendo l’analisi delle ricadute ambientali, che tradizionalmente erano limitate alla stima di pochi indicatori, quali l’emissione di alcuni gas serra.
Una delle attività di maggiore rilievo svolte nell’ultimo anno del triennio ha riguardato la ricostruzione degli scenari emissivi, a partire da due scenari energetici, denominati Riferimento e Policy, sviluppati nell’ambito di un analogo progetto RdS e che quantificano gli impatti sul sistema energetico italiano delle variazioni dei consumi indotte dall’applicazione degli obiettivi di politica energetica previsti a livello nazionale ed europeo.
Prima della valutazione di scenario si è proceduto ad un parziale aggiornamento della simulazione dicaso base, che ha riguardato sia l’input emissivo che meteorologico e che ha permesso di ottenere risultati decisamente più congruenti coi dati misurati sia per quanto riguarda l’ozono, la frazione carboniosa del particolato ed il rapporto fra PM2.5 e PM10.
I risultati relativi all’analisi degli scenari futuri hanno evidenziato che le variazioni più significative si registrano in corrispondenza delle principali aree urbane e, limitatamente agli NOX, nella zona industriale di Taranto. Le concentrazioni di ossidi d’azoto generalmente crescono nello scenario di Riferimento sia a causa della presenza di nuovi impianti (es. area del Trentino e Basilicata) che dell’incremento delle emissioni da trasporto su strada. Diversamente nello scenario Policy si osserva una riduzione del contributo dei trasporti che produce una diminuzione delle concentrazioni, mentre permangono le variazioni sia positive (es. Trentino) che negative (es. Taranto), dovute alle modifiche dello scenario di produzione di energia e del settore industriale.
Le concentrazioni di PM2.5 evidenziano una generale riduzione (fino a 5 µg/m3), in entrambi gli scenari, sia nelle aree urbane che suburbane determinata in larga parte dalla riduzione delle emissioni da combustione nel settore residenziale. L’unica area in controtendenza è la provincia di Milano dove si osserva un netto incremento della concentrazione dovuto al corrispondente incremento delle emissioni per utilizzo della biomassa nel settore civile commerciale, a sua volta introdotto dallo scenario energetico.

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