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Impianto di pompaggio marino: iniziative per la fattibilità e l’integrazione ottimale in rete

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Impianto di pompaggio marino: iniziative per la fattibilità e l’integrazione ottimale in rete

Sostenibilità economico-finanziaria di un impianto di pompaggio marino in Sardegna.Modellazione avanzata ogni ¼ ora dell’esercizio dell’impianto combinato con il Mercato del Bilanciamento, Mercato del Giorno Prima e la produzione eolica, considerando configurazioni di pompe turbine reversibili a più macchine ed i limiti tecnici. Modellazione impatto del pompaggio sulla gestione della rete elettrica. Valutazione dell’impatto visivo.

Le crescenti quote di impianti a fonti rinnovabili non programmabili stanno provocando diversi problemi di esercizio delle reti elettriche. In questo contesto gli impianti di pompaggio possono svolgere un ruolo essenziale per la sicurezza e la gestione del sistema elettrico.
Negli anni passati fu individuato il sito di pompaggio marino, dove il serbatoio inferiore è il mare, a Foxi Murdegu in Sardegna, ipotizzando la costruzione di un serbatoio superiore di capacità pari a 1.200.000 m3, con un salto geodetico di circa 350 m e una potenza installata di circa 170 MW.
Le analisi dei risultati delle simulazioni realizzate avevano messo in luce delle criticità per quanto riguarda la sostenibilità economico-finanziaria dovute principalmente all’elevato margine di incertezza sui ricavi annuali, che dipendono fortemente dalla futura evoluzione del sistema elettrico e dei relativi mercati.
Un aspetto trattato nella presente ricerca riguarda la valorizzazione dell’efficienza del sistema di accumulo e la sua flessibilità per quanto riguarda soprattutto la gestione dei bassi quantitativi di energia: si è quindi realizzato un modello accurato, considerando l’utilizzo multiplo di macchine reversibili “pompa-turbina” a velocità variabile. Nella modellazione si è simulata la compravendita di energia nel Mercato del Giorno Prima (MGP), in quello più remunerativo Mercato del Bilanciamento (MB) e con gli impianti eolici nelle vicinanze. Il nuovo modello energetico è in grado di considerare inoltre i vincoli tecnologici delle macchine, ossia il tempo necessario per l’avviamento da fermo e il cambiamento del senso di rotazione dalla modalità pompaggio al turbinaggio e viceversa.
È stato inoltre approfondito lo studio sulla valutazione dell’impatto dell’impianto sul sistema elettrico nazionale, con un nuovo strumento di calcolo nella versione “Monte Carlo sequenziale”. Con margini di incertezza più ridotti, tale studio conferma risultati più moderati rispetto a quelli ottenuti con il precedente modello semplificato. Considerando l’alto rischio finanziario dell’investimento, ma al contempo il significativo valore dei benefici indiretti che l’impianto di pompaggio genera al sistema elettrico, è stato proposto un pacchetto di meccanismi di incentivo mediante “certificati per il pompaggio” con la redistribuzione parziale di tali benefici. La certificazione necessaria è risultata minore a 2.6 €cent per ogni kWh scambiato con la rete per il rischio finanziario nullo, valore alquanto accettabile ed inferiore al beneficio indiretto prodotto sull’intero sistema elettrico italiano.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale, è stato svolto un nuovo studio di intervisibilità dell’invaso da alcuni punti noti nel territorio.

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