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Inertizzazione di rifiuti pericolosi mediante processi meccanochimici

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Inertizzazione di rifiuti pericolosi mediante processi meccanochimici

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:37 pm

Nel presente rapporto vengono riportati i risultati conseguiti per l’anno 2002 sull’applicazione dell’ultramacinazione per l’inertizzazione dei rifiuti pericolosi. L’attività è svolta da ENEL Produzione nell’ambito del sottoprogetto UMACIN, il quale è parte del progetto di ricerca denominato ELTEC. Il progetto ELTEC ha come obiettivo l’analisi e la dimostrazione degli usi finali dell’energia elettrica nel settore civile ed in quello industriale, che si distinguono per efficienza, economicità e salvaguardia ambientale. Il sottoprogetto UMACIN prende in considerazione la specifica applicazione della ultramacinazione per l’inertizzazione di rifiuti pericolosi. Nel presente rapporto si riportano i risultati relativi alle seguenti attività sperimentali: 1. Ottimizzazione del processo meccanochimico per la detossificazione di terreni contaminati da PCBs e sperimentazione su un mulino di scala pilota. Prove di applicazione del processo meccanochimico per la detossificazione di terreni contaminati da Atrazina. 2. Messa a punto ed applicazione del processo meccanochimico per la inertizzazione di ceneri da Orimulsion e sperimentazione su un mulino di scala pilota. 3. Ottimizzazione del processo meccanochimico per la inertizzazione e il recupero di rifiuti di cemento amianto (MCA). Per quanto riguarda la detossificazione dei terreni contaminati da PCBs, sono state condotte prove di trattamento con l’aggiunta di varie percentuali di reagenti quali NaBH 4 e LiBH 4 . I risultati ottenuti hanno dimostrato che, a fine trattamento, la concentrazione di PCB risulta al di sotto del limite normativo italiano (DM 471/99), con concentrazioni residue inferiori a 0.2 mg/kg. Anche le prove preliminari condotte su campioni di terreno contaminati con Atrazina hanno fornito risultati molto incoraggianti. Le prove di inertizzazione delle ceneri da Orimulsion sono state condotte applicando il processo di macinazione ad alta energia sia sul materiale tal quale sia in presenza di opportuni additivi quali tufo vulcanico e solfuro di sodio a diverse percentuali. L’efficienza dell’inertizzazione è stata valutata mediante specifici test di rilascio (UNI10802 e IRSA/CNR in acqua satura di CO2). Il trattamento del materiale tal quale ha fornito risultati positivi solo per il Vanadio. In presenza di solfuro di sodio, invece, si sono avuti abbattimenti percentuali maggiori del 99% sia per il Nichel che per il Vanadio. I valori di rilascio ottenuti sono comparabili con i limiti previsti nella bozza della norma

di recepimento della “Direttiva Discariche”, per lo smaltimento di rifiuti pericolosi in discariche per rifiuti non pericolosi. E’ stata infine eseguita la caratterizzazione dei prodotti ottenuti dall’inertizzazione del cemento amianto mediante macinazione ad alta energia, al fine di verificare la potenzialità del loro recupero quali leganti nel settore dell’edilizia. In particolare è stata valutata la capacità pozzolanica, vale a dire la reattività dei materiali con idrossido di calcio. I risultati ottenuti hanno dimostrato che tali materiali possono essere suscettibili di interessanti applicazioni nel campo dei materiali da costruzione come leganti pozzolanici oppure come filler nella produzione del cemento. Tale tematica è stata trattata in sostituzione di quella relativa all’inertizzazione di sedimenti portuali contaminati, la quale era stata inizialmente prevista per il 2002 ma se ne dimostrata fin dalle prime fasi di studio la non fattibilità.

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