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Invecchiamento accelerato elettrico ambientale di isolatori compositi in materiale organico: confronto tra tecniche di prova riportate in documenti IEC.

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Invecchiamento accelerato elettrico ambientale di isolatori compositi in materiale organico: confronto tra tecniche di prova riportate in documenti IEC.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:24 pm

Il comportamento elettrico di isolatori convenzionali, in vetro e porcellana, è generalmente connesso alla loro idoneità di garantire un buon isolamento superficiale in presenza di condizioni atmosferiche avverse. Tale condizione è generalmente espressa dal grado di contaminazione sulla superficie dell’isolatore che lo stesso può sopportare al valore massimo di tensione in esercizio fase terra senza scariche o modificazioni di tipo irreversibile sulla superficie. Esperienze di esercizio e di laboratorio dimostrano che la disuniformità dello strato di contaminante bagnato sulla superficie dell’isolatore può essere la causa di scariche elettriche locali. Per gli isolatori convenzionali è noto che il comportamento superficiale del materiale isolante non è influenzato da queste scariche elettriche sulla superficie stessa. In contrasto con quanto qui sopra riportato per gli isolatori in vetro o porcellana, è noto che la superficie di isolatori in materiale organico è pesantemente influenzata da scariche elettriche e dalle condizioni ambientali. Ciò è confermato sia da esperienze di esercizio sia da prove di laboratorio. Per questi ultimi tipi di isolatore, il comportamento elettrico è caratterizzato dal livello di contaminazione, come per gli isolatori convenzionali, e dal valore o quantità di scariche superficiali che sono la causa di degrado della superficie isolante dello stesso. Le scariche iniziano anche a livelli di contaminazione molto inferiore rispetto a quello critico per la tenuta superficiale. In aggiunta, questi materiali subiscono un degrado o invecchiamento anche per effetto di altre sollecitazioni ambientali, vale a dire: radiazioni solari, piogge più o meno acide, alte temperature, etcc… Le sollecitazioni elettrico-ambientali qui sopra menzionate possono provocare una riduzione o perdita completa della idrorepellenza superficiale e modifiche strutturali del materiale isolante. Quest’ultima inizialmente interessa solo lo strato superficiale della copertura isolante, ma con il tempo può estendersi anche agli strati più profondi. Il processo di degrado potrebbe aumentare progressivamente fino ad essere la causa di disservizio dell’elemento isolante e quindi ridurre l’affidabilità, dal punto di vista elettrico ed in alcune condizioni anche meccanico, del sistema elettrico. Questa riduzione di affidabilità del sistema elettrico non è compatibile con le attuali esigenze di mercato che richiedono una continuità nel servizio elettrico in quanto l’interruzione ha un impatto non trascurabile, dal punto di vista finanziario, sia per l’utente sia per la società fornitrice del servizio. In aggiunta, il degrado o l’invecchiamento della copertura in materiale organico dell’elemento isolante potrebbe avere anche un impatto non trascurabile sul livello di tenuta superficiale in presenza di contaminazione. Il problema dell’impatto che le sollecitazioni elettrico ambientali possono avere su isolatori in materiale organico è stato oggetto di studio presso molti laboratori a livello internazionale e nazionale ed i risultati sono stati riportati in documenti CIGRE, IEEE, ISH, etcc. Tali esperienze sono state, successivamente, la base di riferimento per i Comitati Tecnici, in ambito nazionale ed internazionale, incaricati di preparare Norme di progetto e di prova [1, 2, 3] da applicare ai tipi di isolatore in oggetto. I metodi di prova proposti si differenziano principalmente per il tipo e la severità di sollecitazione elettrico ambientale e la durata di applicazione delle stesse, vale a dire solo nebbia salina o sollecitazioni ambientali diverse (es. radiazioni solari, pioggia, nebbia salina, umidità elevata, temperatura elevata, etcc..), rappresentative delle condizioni ambientali in esercizio e durata della prova di 1000 e fino ad un massimo di 5000 h nel caso di condizioni particolarmente severe in esercizio. I documenti qui sopra menzionati, in generale, non riportano alcuna informazione circa l’ordine di merito per le varie tecniche di prova proposte o il grado di equivalenza tra le stesse. In aggiunta, alcuni parametri di prova che potrebbero avere un impatto sul comportamento dell’isolatore non sono definiti o sono specificati solo parzialmente, lasciando allo sperimentatore una certa

discrezionalità nella definizione degli stessi. Quest’ultimi parametri potrebbero avere una importanza non trascurabile sulla ripetibilità e riproducibilità della prova stessa. In ambito nazionale, la prova di invecchiamento elettrico ambientale è stata introdotta nelle Specifiche Tecniche di unificazione e collaudo di isolatori compositi recentemente preparate da ENEL [4, 5]. Tali documenti menzionano due o più metodi per la prova in oggetto e la scelta della tecnica di prova da usare per l’attività di qualificazione dell’isolatore è lasciata al costruttore. Link al documento di riferimento: Link A0-042884.

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