Una delle problematiche più importanti per l’affidabilità dei sistemi elettrici AT in c.a. è relativa ai disservizi causati da scariche su elementi isolanti in presenza di uno strato di contaminante sulla superficie isolante dello stesso ed in condizioni atmosferiche avverse. Miglioramenti dell’affidabilità possono essere ottenuti mediante l’utilizzo di isolamenti formati con isolatori aventi buone prestazioni in relazione alla tenuta superficiale, in presenza di contaminazione. Nel periodo 1970-1985 sono state effettuate molte ricerche, in ambito nazionale ed internazionale, con lo scopo di ottimizzare i profili degli isolatori in relazione alla tenuta superficiale, in presenza di contaminazione, usando metodi di prova unificati [1]. Tali risultati sono stati il riferimento per la preparazione di Pubblicazioni IEC di unificazione degli isolatori [2, 3] e di guida per la scelta degli isolatori in relazione al loro comportamento in ambienti inquinati [4]. Negli anni intercorsi dalle ricerche citate vi sono stati notevoli miglioramenti nella tecnologia di realizzazione degli isolatori che hanno consentito l’ottenimento di profili di nuovo disegno ed, in alcuni casi, anche un sensibile aumento del rapporto tra linea di fuga e lunghezza dell’elemento isolante. Si sono sviluppati isolatori con campana isolante avente una pendenza molto bassa ed assenza di nervature sotto la campana stessa (profilo aerodinamico) ed isolatori con campana isolante con nervature molto profonde (profilo antinebbia). In generale, il primo tipo di profilo dovrebbe avere un’applicazione in ambienti inquinanti di tipo industriale, agricolo, desertico o semi-desertico ed il secondo in ambienti con inquinamento in prevalenza di tipo marino.