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Laboratorio idrogeno: avvio dell’attività sperimentale

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Laboratorio idrogeno: avvio dell’attività sperimentale

geologico dell’idrogeno. Il documento descrive la messa a punto di un’attività sperimentale mirata a valutare le interazioni fluido-roccia. Campioni di roccia di diversa litologia sono stati raccolti, preparati e sottoposti a prove XRD, SEM e BET. Nel prosieguo delle attività tali campioni verranno sottoposti a test di iniezione di idrogeno.

Nell’ambito dello sviluppo della filiera idrogeno a grande scala, il suo sequestro sotterraneo acquista sempre più rilievo e rappresenta una sfida tecnologica a livello internazionale, anche perché è un tema tuttora poco indagato. L’obiettivo dello studio è quello di mettere a punto un’attività sperimentale finalizzata a valutare le interazioni che avvengono tra il fluido e la roccia durante il processo di stoccaggio geologico dell’idrogeno ai fini di avere una maggior comprensione del processo in termini di sicurezza.

 

Nel dettaglio, si vuole riprodurre – in piccola scala – quella che potrebbe essere la situazione di un tipico giacimento italiano destinato allo stoccaggio di idrogeno. A tal fine sono stati definiti i test di interesse ossia le condizioni (temperatura, pressione, durata della prova e tipo di fluido) alle quali eseguire – in laboratorio – prove di iniezione di idrogeno (o eventualmente in miscela con metano) su campioni di roccia di diversa litologia. Questi test consentono di indagare il comportamento e la tenuta del miglior sistema caprock-reservoir. Il primo step è consistito nel recupero e nella preparazione dei campioni di roccia da indagare.

 

Sono state individuate tre diverse litologie ossia sabbia e salgemma per le analisi sui reservoir e argilla per indagare il caprock. A differenza della sabbia e del salgemma che sono state già campionate, il reperimento dell’argilla è tuttora da realizzare. In seguito, al fine di riuscire a caratterizzare, dal punto di vista strutturale e morfologico, le rocce e gli eventuali cambiamenti avvenuti a seguito dei test di iniezione, nonché per verificare la eventuale formazione di nuove fasi mineralogiche e per poter eseguire un’analisi semi-quantitativa dei materiali, sui campioni indisturbati (ossia prima di essere sottoposti alle prove d’iniezione) di sabbia e salgemma, sono state eseguite le analisi XRD (X-Ray Diffraction analysis), SEM (Scanning Electron Microscope) e BET (Brunauer, Emmett and Teller). Anche il campione di argilla – appena sarà disponibile – sarà sottoposto alle medesime analisi.

 

Nel prosieguo delle attività tutti i campioni verranno sottoposti ai test di iniezione di idrogeno puro (o eventualmente in miscela con metano) e verranno rieseguite le medesime analisi. Il confronto dei risultati ottenuti a monte e a valle dei test di iniezione permetterà di comprendere i processi e le reazioni avvenute sui campioni di roccia a seguito dell’iniezione di idrogeno e dunque di avere un’indicazione del miglior sistema caprock-reservoir.

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