Cerca nel sito per parola chiave

rapporti - Deliverable

Le esternalità positive degli interventi di risparmio energetico

rapporti - Deliverable

Le esternalità positive degli interventi di risparmio energetico

Valutazione delle esternalità positive derivanti dai risparmi energetici conseguiti tramite le azioni promosse dai piani di azione per l’efficienza energetica nel triennio 2010-2012.

L’attenzione verso l’efficienza energetica negli usi finali deriva da driver di diverso genere: strategici, economici e, non ultimi, ambientali. Ne discende quindi l’importanza, al fine di cogliere l’efficacia in termini complessivi, di riuscire a valutare le ricadute in termini ambientali e, più in generale, in termini di sostenibilità degli interventi di efficienza energetica. In quest’ottica, la diffusione dell’efficienza energetica negli usi finali comporta vantaggi ambientali che non si limitano alla fase di utilizzo finale ma che si ripercuotono a monte lungo l’intera filiera di approvvigionamento del vettore energetico, ovvero sull’intero ciclo di vita. Per altro, tali vantaggi non si limitano solo alla riduzione delle emissionidi gas serra ma dovrebbero auspicabilmente coinvolgere altre problematiche ambientali ed è quindi opportuno valutare le ricadute anche su altre categorie di impatto ambientali.
In questo quadro, l’attività svolta è mirata a valutare le prestazioni ambientali dei vettori energetici mediante metodologia LCA senza utilizzare i dati medi di consumo nazionale, ma ricostruendo quanto più precisamente possibile sia il tipo di energia risparmiata, sia le emissioni che avrebbero comportato. Tale riduzione di impatto è stata poi quantificata in termini economici, valutando quindi le esternalità positive (benefici esterni) legate ai risparmi energetici conseguiti (e quindi alle mancate emissioni atmosferiche) nel triennio 2010-2012. Di particolare interesse appare il confronto effettuato tra i costi esterni risparmiati per unità di energia con indicatori di efficienza economica quali i contributi erogati o l’investimento totale, relativamente all’anno 2012. Alla luce dei confronti effettuati, includendo nella valutazione dell’efficienza economica delle misure anche la monetizzazione degli effetti positivi ambientali conseguenti ai risparmi energetici, emerge come per le detrazioni 20%, i costi esterni risparmiati al kWh siano superiori sia ai contributi erogati, sia agli investimenti totali. In altre parole i benefici che la società ottiene solo per i mancati costi ambientali supera non solo il contributo erogato, ma anche la quota parte di costo capitale. Per i titoli di efficienza energetica i costi esterni risparmiati,cioè i mancati costi ambientali, sono da soli superiori per unità di energia risparmiata, ai contributi erogati. Nel caso delle misure coperte dalle detrazioni del 55% , i costi esterni risparmiati sono pari a circa il 20% del contributo erogato, mentre nel caso degli ecoincentivi per le auto al 30%. L’analisi, attraverso la valorizzazione monetaria delle ricadute ambientali ha quindi da un lato messo in luce la validità delle politiche di promozione economica delle misure di efficienza energetica e, dall’altro, ha fornito un supporto nell’identificare quali interventi abbiano un ritorno maggiore in termini di esternalità ambientali evitate.

Progetti

Commenti