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Le reti elettriche del futuro: esigenze e sfide nella visione di IEA ENARD Annex IV “Transmission systems”

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Le reti elettriche del futuro: esigenze e sfide nella visione di IEA ENARD Annex IV “Transmission systems”

Il rapporto presenta i risultati dell’Implementing Agreement dell’International Energy Agency (IEA) “ENARD” relativi all’Annex IV “Transmission systems”. Sono analizzate le criticità, barriere ed esigenze di R&D per lo sviluppo e l’esercizio delle reti di trasmissione per i prossimi decenni.

Il Rapporto presenta i risultati finali dell’attività svolta nell’ambito dell’Annex IV “Transmission systems” di ENARD (Electricity Networks Analysis, Research & Development), il primo Implementing Agreement dell’IEA (International Energy Agency) dedicato alle reti elettriche. L’Annex ha elaborato una prospettiva di lungo termine sull’evoluzione delle problematiche di pianificazione ed esercizio deisistemi di trasmissione. Le motivazioni risiedono negli obiettivi di sviluppo delle fonti energetiche stabiliti dai Governi, che a loro volta sono influenzati dai paradigmi economici, dalle preoccupazioni per l’ambiente, dal requisito di garanzia della fornitura per il benessere dei cittadini. Sulla base dei contributi forniti dagli esperti nazionali nominati dai Paesi partecipanti (Norvegia, Italia, Svezia,Finlandia, Danimarca, Belgio, Svizzera, Stati Uniti), coordinati dagli Operating Agent SINTEF (Norvegia) e RSE, l’Annex è giunto alla conclusione che sono necessarie azioni urgenti per rendere il sistema elettrico in grado di supportare in modo sicuro ed economico i cambiamenti straordinari in corso e che saranno ulteriormente richiesti. In particolare, un messaggio chiave è che il “giusto” investimento in capacità di trasmissione, che deve essere opportunamente stimolato, potrebbe essere inteso erroneamente come “sovrainvestimento”, ossia un investimento superiore allo stretto indispensabile. In realtà, le linee di trasmissione possono essere “necessarie”, anche se c’è la possibilità che sianosottoutilizzate durante parte del loro tempo di esercizio. In ultima analisi, il sottoinvestimento potrebbe addirittura risultare più costoso del sovrainvestimento, il che va contro la logica della liberalizzazione (migliorare l’efficienza ed evitare investimenti inutili). Questo è necessario, considerando l’orizzonte temporale molto lungo dei processi di pianificazione e autorizzazione nel quadro regolatorio e di mercato.

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