Le normative, miranti a contenere la produzione dei rifiuti, rendono sempre più costoso lo smaltimento di materiali non riciclabili, così da favorire una politica di prevenzione dall’inquinamento con l’impiego di processi e/o materiali che evitino o riducano al minimo la produzione di rifiuti. In tale senso, nella produzione di beni di largo consumo, si sta studiando la possibilità di adottare materiali che si prestino ad un recupero e riutilizzo all’interno del ciclo produttivo o quanto meno consentano una loro valorizzazione in termini energetici, a fine vita. Questo potrà comportare anche lo sviluppo di nuovi materiali e nuove concezioni di progettazione, con la necessità di rivedere le specifiche di accettazione e collaudo per consentire la realizzazione di componenti con i nuovi materiali più facilmente riciclabili. Su questa tematica Cesi, ha avviato un’indagine che ha portato ad identificare componenti di largo consumo, di interesse del settore elettrico, quali quadri ed armadi attualmente realizzati con materiali non riciclabili, per i quali poteva essere conveniente trovare soluzioni che ne favorissero la riciclabilità. Lo studio si è focalizzato sulla sostituzione della vetroresina, con cui attualmente sono appunto realizzati quadri centralizzati, quadri porta contatori, cassette di connessione, unità di derivazione, ecc., utilizzati nella rete di distribuzione dell’energia elettrica(1-2). L’attività, eseguita nella prima parte dell’anno 2000, ha permesso di identificare ed acquisire alcuni materiali sostitutivi, facilmente reperibili e stampabili, che potrebbero essere considerati in vista della sostituzione della vetroresina(3). Su questi materiali sono state eseguite delle prove preliminari che hanno consentito di stringere ulteriormente la scelta dei materiali alternativi (PET Rynite�“ FR530 NC010 e cemento polimerico SF)(4), con cui saranno realizzati i primi prototipi di quadri elettrici da sottoporre allo spettro completo di prove di accettazione.