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rapporti - Deliverable

Messa a punto di metodi di prova di contaminazione artificiale da applicare a isolatori di diverso tipo di materiale organico per sistemi AT.

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Messa a punto di metodi di prova di contaminazione artificiale da applicare a isolatori di diverso tipo di materiale organico per sistemi AT.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:24 pm

tipo di materiale organico per sistemi AT. Nell’ultimo decennio sono stati introdotti nel mercato, nazionale ed internazionale, isolatori di tipo composito con copertura esterna in materiale organico da usare in equipaggiamenti isolanti per sistemi AT. Tali isolatori sono costruiti con dei materiali aventi delle caratteristiche chimico fisiche completamente diverse rispetto a quelli convenzionali in vetro o porcellana. Pertanto i criteri di progetto e di prova usati per gli isolatori convenzionali non sono direttamente applicabili a quelli della nuova generazione in materiale organico. Infatti, i Comitati Tecnici IEC e CENELEC hanno preparato documenti specifici da applicare a quest’ultima famiglia di isolatori, con le raccomandazioni per la valutazione dei criteri di progetto e della loro funzionalità meccanica ed elettrica. Tra quest’ultime non è stata inclusa la prova di verifica della tenuta superficiale dell’isolatore in presenza di uno strato di contaminante sullo stesso. Ciò è dovuto al fatto che la tenuta superficiale è pesantemente influenzata dalle caratteristiche della superficie isolante degli stessi: vale a dire dal grado di idrorepellenza superficiale. In generale il grado di idrorepellenza dipende dal tipo di materiale isolante (gomma EPDM, gomma siliconica HTV etcc..) e dalla quantità di scariche superficiali o sollecitazioni elettrico-ambientale subite dall’isolatore stesso. Quest’ultime sono la causa della riduzione o perdita completa di idrorepellenza della superficie isolante. In generale la prova di contaminazione artificiale su isolatori in vetro e porcellana è preceduta da un’accurata pulizia della superficie dello stesso e da un processo di condizionamento di tipo elettrico ambientale. Ciò permette di ottenere uno strato continuo di contaminante, più o meno bagnato, sulla superficie dell’isolatore e di eseguire una serie di prove nelle stesse condizioni superficiali. Per questi tipi di isolatori il grado di ripetibilità e riproducibilità delle prove di contaminazione artificiale è paragonabile a quello delle altre prove di tipo elettrico previste per gli stessi. Nel caso invece di isolatori in materiale organico, l’idrorepellenza superficiale ha un impatto non secondario sulla distribuzione dello strato di contaminante bagnato sulla superficie dell’isolatore che può risultare più o meno discontinuo in funzione del grado di idrorepellenza. L’idrorepellenza superficiale è instabile e varia nel corso della prova stessa per cui la serie di prove sullo stesso oggetto potrebbero non essere omogenee. Di conseguenza i risultati di prova potrebbero essere molto dispersi con un livello di ripetibilità e riproducibilità inferiore rispetto a quello dello stesso tipo di prova previsto per gli isolatori convenzionali.

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