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Metodi numerici per la valutazione della sicurezza strutturale di grandi dighe

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Metodi numerici per la valutazione della sicurezza strutturale di grandi dighe

Sono documentati gli studi di modellistica numerica mirati alla valutazione della sicurezza delle dighe, con particolare enfasi a quelli riguardanti la sicurezza sismica, presentati nell’ambito del 13° Benchmark Workshop ICOLD sull’analisi numerica delle dighe. È proposto un metodo per la stima preliminare della vulnerabilità sismica delle dighe ad arco, basato sul criterio Lombardi-Fanelli e verificato per mezzo del metodo ETA (Endurance Time Analysis).

La valutazione della sicurezza sismica delle dighe non può limitarsi alla sola fase del loro progetto, a maggior ragione nel contesto nazionale, dove molte grandi dighe sono state costruite e verificate facendo riferimento a pericolosità, normative e metodi di analisi ormai obsoleti. Con l’emanazione del D.M. 26 giugno 2014 l’aggiornamento delle verifiche sismiche per le dighe esistenti è anche un obbligo normativo. Un congro numero delle oltre 500 grandi dighe italiane deve essere a breve sottoposto a verifica e, soprattutto quando i terremoti cui assoggettare le strutture sono di elevata intensità, è necessario il ricorso ad analisi dinamiche che consentano di considerarne il comportamento non linearefino al raggiungimento della condizione di collasso: si palesa la duplice necessità di individuare metodi numerici e strumenti di calcolo efficienti e affidabili per le verifiche e di disporre di criteri per classificare preliminarmente il rischio delle dighe esistenti, per individuare le priorità con cui sottoporle a verifica.

Lo studio della risposta sismica di una grande diga ad arco, la diga di Luzzone, è stata affrontata nell’ambito del 13° Benchmark Workshop ICOLD sull’analisi numerica delle dighe: l’attività svolta da RSE avvalendosi del codice proprietario CANT-SD (specifico per le analisi delle dighe) ha consentito di confrontare i risultati di approcci numerici, ingegneristici e normativi diversi. Nel benchmark sono state affrontate anche altre problematiche relative alla sicurezza delle dighe, raggruppate nelle tre aree tematiche delle analisi sismiche e dinamiche, dell’analisi di rischio e della valutazione della sicurezza in generale: tre i contributi di RSE, due pertinenti all’area delle analisi sismiche e dinamiche e uno all’area della sicurezza in generale.

Lo sviluppo di criteri per la valutazione preliminare del rischio richiede la disponibilità di un metodo semplice e affidabile per classificare le diverse dighe dal punto di vista della loro vulnerabilità relativarispetto alle azioni sismiche. Prendendo come riferimento il criterio Lombardi-Fanelli, che riguarda la suscettibilità alla fessurazione delle dighe ad arco in condizioni statiche, se ne è dapprima indagata l’efficacia in condizioni sismiche e se ne sono quindi sperimentate alcune modifiche su base empirica. L’adeguatezza dei criteri proposti, che dopo le modifiche introdotte è risultata soddisfacente per il gruppo di dighe indagato, è stata valutata avvalendosi di analisi numeriche con il metodo ETA (Endurance Time Analysis), che consente di classificare la differente vulnerabilità sismica delle dighe attraverso curve di capacità che esprimono le prestazioni della struttura in funzione del livello diintensità sismica.

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