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Metodo speditivo per la valutazione delle conseguenze da dam break

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Metodo speditivo per la valutazione delle conseguenze da dam break

E stato sviluppato un metodo semplificato per una valutazione preliminare della pericolosità derivante dall’ipotetica rottura di una grande diga che, sulla base di pochi dati dell’opera e del modello digitale del terreno delle zone a valle, effettua le stime: dell’idrogramma della portata in uscita dalla breccia, della sua propagazione a valle e della relativa mappa di inondazione.

Le analisi di rischio delle infrastrutture idrauliche, quali le grandi dighe, richiedono studi complessi che comprendono la valutazione della vulnerabilità strutturale e delle conseguenze che si avrebbero nelle zone a valle della diga in caso di un eventuale dam-break. Tali studi sono molto dispendiosi in termini di tempo, numero di dati in ingresso e competenze tecniche richieste. Qualora sia necessaria l’analisi completa di un numero consistente di casi, oppure in situazioni particolari nelle quali sia necessario effettuare delle rapide valutazioni preliminari, è molto utile avere a disposizione metodi speditivi che consentano in un caso di stabilire un ordine di priorità degli approfondimenti successivi e nell’altro di avere delle immediate risposte di prima approssimazione.

In questo documento è illustrato lo sviluppo di un metodo speditivo in grado di fornire alcuni elementi fondamentali per la valutazione delle conseguenze: la stima della portata in uscita da una eventuale breccia nella diga, la sua propagazione a valle ed una mappa approssimata delle zone che potrebbero essere soggette ad inondazione.

Il metodo si compone quindi di un modello di valutazione dell’idrogramma della portata in uscita a causa della rottura, di uno della sua propagazione a valle (basato sull’integrazione numerica di equazioni semplificate della fisica del fenomeno) e di una metodologia per il tracciamento della relativa mappa di inondazione. L’applicazione del metodo speditivo è resa semplice dal fatto che lo schema di calcolo richiede pochi dati della diga e, per la valle sottostante, solo il modello digitale del terreno prodotto dal Centro per l’Informazione Spaziale statunitense CGIAR-CSI che è disponibile in tutto il mondo. I risultati del metodo speditivo sono stati validati mediante confronto con quelli calcolati dal software FLORA-2D che, a partire dallo stesso modello digitale del terreno, effettua il calcolo della propagazione dell’onda di dam-break integrando le classiche “shallow water equations”.

Il metodo è implementato sotto forma di script in linguaggio Python che è open-source ed è installabile sui principali sistemi operativi quali Windows, OS e Linux. Nel prossimo anno di ricerca sarà completata la parte riguardante la stima di indicatori delle conseguenze attese nelle zone inondate, individuate con il metodo sopra citato.

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