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Metodologie di valutazione delle alterazioni ambientali delle derivazioni idroelettriche

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Metodologie di valutazione delle alterazioni ambientali delle derivazioni idroelettriche

Sviluppo di indicatori per la quantificazione degli effetti su paesaggio e regime idrologico di diverse condizioni di rilascio dalle derivazioni idroelettriche, da utilizzare in un processo di analisi multi criteri per la definizione del Deflusso Minimo Vitale.

Il problema della quantificazione dei rilasci e del Minimo Deflusso Vitale delle derivazioni è stato affrontato in Italia ormai da diversi decenni ma ha suscitato rinnovato interesse a causa dell’entrata in vigore dell’obbligo del rilascio di DMV dal 1 gennaio 2009, in tutto il territorio nazionale. In seguito a ciò, si sono moltiplicate le iniziative per realizzare opportune sperimentazioni volte adaggirare l’approccio vincolistico in favore di analisi sito-specifiche. L’approccio sperimentale, tuttavia, porta a sua volta il problema di come tradurre i dati sperimentali in decisione. In questo contesto, RSE propone l’utilizzo dell’Analisi Multi Criteri: tale metodo decisionale ha, infatti, la prerogativa di non identificare in modo automatico una soluzione ottimale, ma di aiutare il decisore aconfrontare tutte le principali conseguenze delle diverse alternative gestionali.Tale approccio è stato adottato, nel caso specifico, dal “Tavolo di Coordinamento” istituito tra Regione Valle d’Aosta per indirizzare e seguire la definizione del DMV degli impianti della Compagnia Valdostana delle Acque (CVA, la principale società idroelettrica della Valle d’Aosta). In questi anni di sperimentazione, RSE ha partecipato come supporto scientifico nella definizione metodologica e nella valutazione dei risultati, nonchè nella definizione di indicatori da utilizzare in unaanalisi multi criteri per la misura degli effetti delle diverse opzioni di rilascio. In questo documento sono descritti i risultati delle attività svolte da RSE per lo sviluppo di indicatori più strettamente legati alle pressioni di cui si vuole misurare l’effetto e, dunque, più mirati. Da una parte è stata sperimentata una metodologia per la valutazione dei costi esterni legati al mancato rilascio di DMV nei corsi d’acqua montani, con riferimento particolare agli aspetti paesistici e difruibilità ambientale, attraverso una valutazione contingente. Questa è stata effettuata su un campione di 4070, utilizzando nelle interviste sia fotografie che sequenze video, riprese, grazie alla collaborazione di CVA, nei siti sperimentali in diverse condizioni di portata. Dall’analisi sono risultati costi esterni di oltre303 M€/anno derivanti dal mancato rilascio del DMV su scala nazionale.Sempre utilizzando la sperimentazione CVA, è stata sviluppata una metodologia per la definizione del grado di alterazione idrologica dei corsi d’acqua sottoposti a regolazione, che trae ispirazione dal Range of Variability Approach. Ad ora è stata evidenziata una buona potenzialità dell’approccio proposto come sistema di misura della distanza tra il regime regolato e quello naturale e ha consentito di individuare alcuni indicatori significativi che potrebbero essere utilizzati, separatamente o in modo aggregato, per la quantificazione del criterio ambientale nell’ambito dell’AMC. I risultati saranno proposti al tavolo di coordinamento della sperimentazione CVA, che a breve, dovrà entrare nel vivo del processo decisionale vero e proprio.

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