Il circuito di raffreddamento statorico ad acqua dei turboalternatori è composto di rame (per quanto riguarda le parti preposte allo scambio termico) ed il fluido circolante è acqua pura che, in dipendenza delle modalità di progetto, è satura di idrogeno oppure di ossigeno. Il suo difettoso funzionamento può indurre la fermata dell’unità di potenza. Causa della maggior parte delle anomalie è la deposizione di prodotti a base rame che, riducendo la luce di passaggio nei tubetti del circuito, provocano la diminuzione della portata dell’acqua di raffreddamento e l’aumento della temperatura delle barre statoriche oltre i limiti massimi consentiti per l’esercizio dei turboalternatori. Lo scopo dell’attività è lo studio e la dimostrazione di una tecnica di pulizia in servizio con metodi chimici di questo circuito per ottenere il ripristino dai degradi causati dai depositi e per il mantenimento nel tempo dell’efficienza di raffreddamento, evitando al contempo fermate per manutenzione. L’attuazione di questo tipo di lavaggio può evitare scadimento delle prestazioni degli impianti e può tradursi quindi in una maggiore affidabilità e disponibilità a costi di almeno un ordine di grandezza inferiori di quelli dovuti a ridotta o mancata produzione di energia. In questo lavoro sono descritti i meccanismi di ossidazione del rame ed è proposto un metodo di lavaggio con un prodotto complessante del rame. I test condotti in laboratorio in condizioni simili a quelle reali di esercizio per verificarne la possibilità di lavaggio in servizio hanno dato risultati molto positivi sia con tubetti di rame commerciale che con tubetti statorici reali ed hanno mostrato che questa metodica può essere applicata anche ad uno stadio relativamente avanzato dei fenomeni di sporcamento dei tubetti.