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Modello cinetico di formazione distruzione di idrocarburi e specie contenenti eteroatomi nel processo di combustione del carbone

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Modello cinetico di formazione distruzione di idrocarburi e specie contenenti eteroatomi nel processo di combustione del carbone

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:20 pm

La generazione elettrica da combustione ha tra gli effetti secondari ed indesiderati la produzione di inquinanti. Le emissioni principali sono le polveri, gli ossidi di zolfo (SOx) e gli ossidi di azoto (NOx); le prime due sono caratteristiche della combustione di carbone ed olio combustibile mentre gli ossidi di azoto sono presenti anche nella generazione con gas naturale, considerata generalmente pulita. Crescente attenzione rivestono anche inquinanti considerati ingiustamente minori quali microinquinanti organici, i metalli in tracce ed il particolato ultrafine (i quali è prevededibile che siano in futuro oggetto di azioni normative sempre più stringenti). In tale contesto si inquadra la ricerca sui microinquinanti inserita nel sottoprogetto EMICO (Controllo delle Emissioni) del progetto SOSTE. In questo rapporto è descritto un modello flessibile e generale per l’analisi del processo di devolatilizzazione del carbone polverizzato in grado di predire l’evoluzione di materiale volatili, le caratteristiche del char residuo e la formazione di composti organici volativi (VOC) e semivolatili (PAH, tar). Il modello è stato utilizzato per analizzare i dati ottenuti da esperimenti condotti in laboratorio, con PYROPROBE, su microcampioni di una lignite di riferimento. E’ stato studiato in particolare il processo di formazione e la distribuzione di pesi molecolari dei tar al variare della temperatura e del tempo di pirolisi. Strumenti di calcolo come quello oggetto di studio, integrati in un più generale modello di combustione, potranno essere utilizzati con profitto sia nella progettazione, sia nell’esercizio degli impianti di generazione termoelettrica per minimizzare l’emissione di specie organiche inquinanti, di soot, di particolato carbonioso nanometrico o submicronico, di carbon in ash e, in generale, di sotto-prodotti di incompleta ossidazione del carbonio (PIC). Potranno inoltre contribuire allo sviluppo di tecnologie “integrate” di livello superiore, in grado di effettuare una riduzione simultanea di diverse categorie di inquinanti, migliorando la compatibilità ambientale degli impianti al di sopra degli standard correnti e promuovendone l’evoluzione verso un traguardo di “emissioni zero”.

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