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Procedure di autorizzazione e processi di certificazione della GD. Analisi degli effetti delle forme di incentivazione nazionale

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Procedure di autorizzazione e processi di certificazione della GD. Analisi degli effetti delle forme di incentivazione nazionale

Obiettivo principale dell’attività qui descritta è identificare e contribuire a rimuovere un certo numero di barriere di natura politica, commerciale e regolatoria che attualmente complicano il processo autorizzativo della generazione distribuita (GD) e dei sistemi ad energie rinnovabili (RES) in Italia. Perottenere questo risultato è necessario analizzare la situazione italiana ed effettuare un confronto con la situazione attuale negli altri stati Membri della UE, in merito alle problematiche relative ai seguenti campi:- procedure di autorizzazione alla costruzione di nuovi impianti,- processo di certificazione di componenti d’impianto

Il presente rapporto descrive le attività di Ricerca di Sistema svolte nell’ambito del Progetto USI Finali. Work Package 1.1 “Generazione Distribuita” Obiettivo principale dell’attività qui descritta è identificare e contribuire a rimuovere un certo numero di barriere di natura politica, commerciale e regolatoria che attualmente complicano il processo autorizzativo della generazione distribuita (GD) e dei sistemi ad energie rinnovabili (RES) in Italia. Per ottenere questo risultato è necessario analizzare la situazione italiana ed effettuare un confronto con la situazione attuale negli altri stati Membri della UE, in merito alle problematiche relative ai seguenti campi: – procedure di autorizzazione alla costruzione di nuovi impianti, – processo di certificazione di componenti d’impianto Si è scelto di recuperare, all’interno del panorama legislativo italiano, i documenti (leggi, decreti, norme, direttive, delibere, ecc.) di riferimento per l’intero processo d’autorizzazione, che assumiamo estendersi tra la fase di valutazione dell’iniziativa alla fase in cui l’impianto entra in esercizio. All’interno di questo percorso autorizzativo sono state identificate alcune fasi di “verifica”, intese come fasi in cui viene richiesta un’autorizzazione. Queste fasi, più che temporali, sono fasi tematiche (macro-temi), in cui è possibile dividere l’intero processo. I macro-temi sono i seguenti: 1. BUILDING, relativo agli aspetti autorizzativi edilizi e in generale di costruzione dell’impianto 2. AMBIENTE, relativo agli aspetti ambientali, in termini di impatto ambientale dell’installazione, di risparmio energetico e di emissioni 3. INTERCONNESSIONE, relativo ai permessi d’accesso alle reti (elettrica, del gas e idrica) 4. MERCATO, relativo agli aspetti economici e fiscali 5. SICUREZZA, relativo agli aspetti di sicurezza dell’impianto e per le persone Lo studio affrontato in questo rapporto focalizza soprattutto gli aspetti di policy e legislativi piuttosto che gli aspetti tecnici, pur in parte considerati, con lo scopo di valutare il relativo stato di complessità dei processi di certificazione e di autorizzazione in Italia, messi a confronto con la fotografia attuale dello stato di consistenza tra i diversi approcci nei vari paesi EU-15.

Un ulteriore parametro di confronto è fatto, riportando nella trattazione un contributo di raccolta dati del paese in cui le procedure autorizzative e i processi di certificazione sono ad uno stadio avanzato, la California. Il confronto tra i vari approcci EU permette di concretizzare una proposta per la definizione di una serie di “best practices” che possano essere accettabili a livello EU. Si ritiene opportuno infatti proporre un set di suggerimenti sulle procedure autorizzative di GD e RES. Il proposito di questi suggerimenti è quello armonizzare e semplificare le varie procedure, rimuovendo una significativa quantità di costi non necessari e di ritardi nell’installazione prima della messa in funzione. In questo modo il costo finale degli impianti GD non è gravato dal costo dell’iter autorizzativo. Accanto alla valutazione della complessità delle procedure autorizzative per l’installazione di nuovi impianti GD, è necessario fare una valutazione delle forme d’incentivazione date alla cogenerazione e alla produzione da fonti rinnovabili, per verificare come intervenire per migliorare la penetrazione della GD nel panorama della generazione nazionale. In Italia con la delibera 34/05 la AEEG ha semplificato il sistema di ritiro dell’energia elettrica da parte dei distributori, prodotta da impianti di generazione distribuita di taglia fino a 10 MVA o da impianti ad energia rinnovabile non programmabili di taglia qualsiasi, nonché fino al 30% delle eccedenze di produzione da cogenerazione. Tra le semplificazioni introdotte, per l’energia prodotta da questi impianti non è necessario presentare programmi d’immissione. Il contratto di dispacciamento è stato semplificato e reso non obbligatorio per impianti fino a 1 MW. Con questa delibera, il vecchio prezzo di ritiro dell’energia elettrica, rappresentato dal parametro CT (calcolato trimestralmente sul costo del combustibile), è stato sostituito da un meccanismo di ritiro differenziato per tipologia d’impianto (rinnovabili, rinnovabili <= 1 MW, cogenerazione, altri) e aggiornato mensilmente (o annualmente) dagli organismi competenti. Nell’ambito delle condizioni di ritiro dell’energia elettrica, esiste un ulteriore meccanismo, introdotto con delibera AEEG n. 28/06, che estende lo scambio sul posto a tutte le rinnovabili minori di 20 kW (e non solo al fotovoltaico): l’energia elettrica prodotta in eccesso da un impianto a fonte rinnovabile è scambiata con l’energia richiesta al distributore nelle ore in cui l’impianto non è in grado di soddisfare l’utenza. Il bilancio energetico (riferito ad un anno di produzione/consumo) può generare un credito, che permane valido fino a 3 anni.

I prezzi di ritiro dell’energia elettrica qui esposti non sono forme d’incentivazione, ogni eventuale incentivo si somma a questo prezzo di ritiro. Tra gli incentivi riconosciuti agli impianti a fonte rinnovabile e alla cogenerazione associata al teleriscaldamento esiste il meccanismo dei Certificati Verdi (CV): il GSE rilascia 1 CV ogni 50 MWh di energia prodotta da questi impianti, i quali maturano il diritto all’incentivo dei CV per 8 anni, per gli impianti a fonte rinnovabile il diritto vale 12 anni. Inoltre agli impianti ad energia rinnovabile e alla cogenerazione si riconosce, l’obbligo di utilizzazione prioritaria dell’energia prodotta, che si traduce in priorità di dispacciamento in caso di congestione della rete. Esiste un sistema d’incentivazione detto “conto energia” che premia l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico fino a 1 MW. Infine esistono specifici incentivi per il fotovoltaico (<20 kW) e per il teleriscaldamento associato alla cogenerazione. Per entrambi è previsto il meccanismo di incentivazione legato ai Titoli di Efficienza Energetica (TEE). Riguardo l’argomento fiscale, legato all’energia elettrica e al gas necessario per produrla, si riconosce come principale incentivo agli impianti di produzione a gas, la defiscalizzazione del combustibile, in ragione del rendimento dell’impianto. Per finire si sta facendo un confronto con i differenti sistemi di incentivazione alla diffusione della GD, attualmente presenti in Europa, che possono essere classificati in 4 gruppi: Tariffe di Feed-in, Certificati verdi, Procedure di offerta (tendering) e Incentivi sulle tasse. In realtà questa suddivisione è una versione piuttosto semplificata della situazione poiché esistono parecchi sistemi che hanno elementi misti, spesso in combinazione con gli incentivi sulle tasse e esistono incentivi sull’investimento (conto capitale). L’analisi di queste forme d’incentivazione ha permesso nell’ultimo capitolo di questo rapporto di analizzare gli effetti di questi strumenti normativi, per selezionare i più efficaci. L’introduzione del “conto energia” come tariffa incentivante ha visto uno sviluppo esponenziale della domanda di autorizzazioni per la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici. L’applicazione di tariffe agevolate e l’introduzione del meccanismo dei certificati verdi per la produzione da teleriscaldamento, sono stati il motore di una certa crescita d’interesse per gli impianti di cogenerazione.

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