Specialmente a seguito degli eventi di Fukushima, gli impianti nucleari di tipo modulare con reattori di piccola taglia stanno riscuotendo un interesse crescente, rafforzato dalla evoluzione dei loro sistemi di sicurezza verso sistemi passivi. Un esempio autorevole è rappresentato dall’impianto modulare conreattori PWR di piccola taglia di tipo “Multi-Application Small Light Water Reactor” (MASLWR), proposto dall’Idaho National Laboratory (INL). Il suo approccio modulare si adatta bene sia alle necessità dei paesi in via di sviluppo, ove le reti, debolmente interconnesse, non sono in grado di assorbire un ampio incremento di capacità produttiva in un’unica soluzione, sia alle necessità dei paesi sviluppati, dove proprio la struttura modulare con componenti costruiti in fabbrica consentirebbe di seguire la crescita di richiesta di potenza istallata con modalità e costi confrontabili con l’istallazione diturbine a gas. Tuttavia, se, in un prossimo futuro, tali impianti dovessero suscitare un interesse degli operatori del settore (industria italiana compresa) tale da connetterne un certo numero alla rete europea, quale sarebbe la loro risposta in termini di sicurezza e flessibilità operativa conseguenti al rispetto delle regole di connessione imposte, e alle perturbazioni derivanti dalla presenza di una rilevante frazione di potenza prodotta da fonti rinnovabili non programmabili? Uno strumento efficace per dare una risposta atale domanda è un simulatore dinamico dettagliato di impianto che, oltre alla modellazione del processo dei sistemi principali (circuito primario e circuito secondario), includa la modellazione delle funzioni di automazione necessarie per l’operatività dell’impianto, dei sistemi di sicurezza, del sistema elettrico dell’impianto, della retroazione della rete esterna di connessione. Una volta indicate le principali caratteristiche tecnologiche di un impianto MASLWR, l’obiettivo del documento è proprio quello di riassumere le specifiche funzionali di un corrispondente simulatore dinamico in ambiente LegoPST, fissando i confini e la struttura dei sistemi da simulare e le capacità di simulazione da soddisfare, che sono alla base del grado di approssimazione da adottare.