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Prove di laboratorio sull’abbattimento di problemi con precipitatori elettrostatici, in presenza di additivi

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Prove di laboratorio sull’abbattimento di problemi con precipitatori elettrostatici, in presenza di additivi

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:05 pm

Il presente rapporto descrive le attività di Ricerca di Sistema svolte nel periodo gennaio 2007 – febbraio 2008 nell’ambito dell’Area “PRODUZIONE E FONTI ENERGETICHE”, relativamente al progetto “Fattibilità e applicazione ad impianti a carbone di tecnologie innovative per il miglioramento dell’impatto ambientale”. Gli impianti di precipitazione elettrostatica (ESP) delle polveri contenute nei fumi di combustione hanno efficienze ridotte sul particolato più fine. Tra le possibili soluzioni tecniche per il miglioramento delle prestazioni dell’ESP su questo segmento di emissioni, in letteratura sono documentate come particolarmente efficaci tecniche di condizionamento dei fumi (“flue gas conditioning”) che in pratica consistono nel dosaggio di acqua e/o di alcuni prodotti per incrementare la coesività e l’agglomerazione delle particelle. Diversi lavori hanno indicato che queste tecniche possono aumentare l’efficienza di abbattimento del particolato di dimensioni di 0.1 – 10 µm fino al 99.99%. Si è perciò avviata un’attività di ricerca finalizzata alla sperimentazione di laboratorio dell’ottimizzazione del processo di precipitazione elettrostatica delle ceneri mediante umidificazione ed additivazione dei fumi, che nel corso del 2007 ha consentito il raggiungimento di alcuni significativi obiettivi: • Il circuito pilota di simulazione della precipitazione elettrostatica di polveri (denominato CIRAC) è stato completato e collaudato in tutte le sue parti. • Per la misura della concentrazione e della granulometria delle polveri (cenere), sul circuito di prova è stata installata l’apparecchiatura EMMIS, di cui sono state verificate sia la correttezza dell’installazione sia l’idoneità a raccogliere i dati sperimentali derivanti dalle esperienze di cattura delle ceneri con metodologia ESP, anche in presenza o assenza di acqua demi nebulizzata. L’elevato contenuto tecnologico di questa apparecchiatura consentirà di investigare le caratteristiche rilevanti del processo ESP ed inoltre di sondare aspetti poco conosciuti legati all’umidificazione ed additivazione dei fumi. • Sono state eseguite, a titolo di verifica generale, prove preliminari di cattura di ceneri in presenza ed in assenza di acqua demi nebulizzata che hanno confermato la corretta funzionalità dell’impianto. I dati ottenuti dalle esperienze eseguite, decisamente parziali in quanto derivanti da pochissime esperienze iniziali di cattura, hanno mostrato una buona conformità delle prestazioni con quelle reali di impianti ESP funzionanti nelle centrali termoelettriche a carbone. Sulla base della accertata funzionalità dell’impianto di prova e dei risultati delle prime prove effettuate, è stato possibile pianificare l’attività per l’anno 2008. Saranno effettuati i test necessari per stabilire a diverse condizioni operative di tensione e portata dei gas, le relazioni tra la resistività della cenere, la velocità di drift, la temperatura e l’umidità. Sulla base di queste considerazioni è previsto di passare nel 2008 alla sperimentazione approfondita del fenomeno di cattura delle ceneri con metodo ESP, a umido o meno, allo scopo di ottimizzare il processo e chiarire, per quanto possibile, i fenomeni fisici che lo governano, con riferimento particolare, per questo aspetto, agli effetti della presenza o meno nei fumi dell’acqua demi nebulizzata additivata o meno con prodotti sintetici finalizzati al miglioramento dell’efficienza di cattura.

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