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Qualità dell’aria nelle aree urbane: valutazione preliminare del ruolo di politiche di gestione del trasporto su strada

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Qualità dell’aria nelle aree urbane: valutazione preliminare del ruolo di politiche di gestione del trasporto su strada

Sviluppo e applicazione di un sistema modellistico per la valutazione della qualità dell’aria nelle aree urbane. Valutazione preliminare dell’impatto sulla qualità dell’aria delle politiche locali di gestione della mobilità.

Il presente rapporto descrive i risultati preliminari dello studio triennale finalizzato alla valutazione di politiche ambientali della diffusione di veicoli elettrici, dalla scala urbana alla nazionale. L’attività si è concretizzata principalmente nel consolidamento del sistema modellistico ibrido (HMS), attraverso la realizzazione di una simulazione annuale (2010) relativa all’area metropolitana di Milano e poi focalizzata su una parte del centro urbano. Lo studio ha incluso anche una prima valutazione del contributo delle sorgenti che insistono all’interno ed all’esterno della Zona a Traffico Limitato (ZTL) di Milano, nota come area C. L’applicazione ha riguardato diversi inquinanti, tra cui ossidi d’azoto (NOX) e carbonio elementare (EC), che sono prodotti in larga parte dal traffico, ma anche le polveri sottili nel loro complesso, principale criticità rispetto alla qualità dell’aria nel territorio italiano.

I risultati ottenuti da HMS hanno evidenziato che all’interno dell’area urbana le sorgenti locali di NOX contribuiscono in modo determinante alle concentrazioni massime (hot-spot stradali), risultati analoghi, anche se numericamente meno rilevanti, sono osservati per EC; diversamente per le concentrazioni di polveri prevalgono i contributi di scala sovra-urbana. HMS ha inoltre evidenziato che le sorgenti esterne ad area C determinano un contributo preponderante anche all’interno dell’area stessa. Il contributo alle concentrazioni di NOX all’interno della ZTL è superiore a 30 ppb, mentre il contributo delle sorgenti interne varia tra 8 e 12 ppb. Nel caso del PM2.5 il contributo esterno varia fra 16 e 20 μg/m3, mentre quello interno fra 2 e 3 μg/m3. Le valutazioni effettuate saranno propedeutiche alle attività future, in particolare per la definizione e valutazione di politiche di mobilità basate sulla penetrazione del veicolo elettrico.

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