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rapporti - Deliverable

Quantificazione del contenuto di biomassa nei rifiuti e nei CDR

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Quantificazione del contenuto di biomassa nei rifiuti e nei CDR

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:11 pm

Il presente Rapporto costituisce il Deliverable 1.10 – Metodi di classificazione e caratterizzazione dei combustibili derivati dai rifiuti, del progetto: “Sistemi di Mini-Microgenerazione elettrica, sistemi Co- Trigenerativi e sistemi di accumulo”, Area Usi Finali. In particolare vengono individuati ed analizzati le procedure ed i criteri atti alla valutazione della frazione biodegradabile dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti, anche ai fini dell’ammissibilità alle politiche di incentivazione per le fonte di energia rinnovabile (Certificati Verdi). Le categorie di rifiuti presi in considerazione sono: i Rifiuti Urbani (RU) provenienti da raccolta differenziata; i Combustibili Solidi Secondari (CSS, Solid Recovered Fuels SRF) come definiti dalle UNI CEN/TS 15358 e 15359, inclusi i Combustibili Derivati dai rifiuti (CDR), come definiti, dal Dlgs 152/2006 e successive modifiche e integrazioni e dalla Norma UNI 9903; altri rifiuti non direttamente riconducibili alle tipologie precedenti, individuati con precisi codici CER nelle Linee Guida per Impianti Termoelettrici Alimentati esclusivamente o Parzialmente a Biomasse, in corso di elaborazione presso il CTI (Comitato Termotecnico Italiano). Vengono inoltre brevemente presentate le attività svolte da CESI RICERCA nell’ambito della normazione di metodi per la classificazione e la caratterizzazione dei Combustibili Derivati dai Rifiuti (CDR) a livello nazionale ed europeo. In particolare sono descritti i lavori svolti in ambito CTI (Comitato Termotecnico Italiano, Ente normatore federato ad UNI) e CEN (CEN/TC 343 “Solid Recovered Fuels”). Dato che i lavori a livello CEN sono stati ampiamente demandati all’attività di validazione che la Commissione Europea ha demandato all’interno del Progetto QUOVADIS (coordinato da CESI RICERCAe concluso a fine 2007), si farà ampio riferimento ai lavori svolti in tale ambito. Il CEN/TC 343 “Solid Recovered Fuels”, fondato nel 2002, elabora standard, specifiche tecniche e rapporti tecnici sui combustibili preparati da rifiuti non pericolosi, escludendo i combustibili (“solid biofuels”) che sono di competenza del CEN/TC 335 La definizione generale di “recovered fuel” elaborata dal CEN/TC 343, basata sulla Risoluzione 9 del CEN BT/TF 118, è la seguente: “fuel prepared from non-hazardous waste to be used for energy recovery in waste incineration and co-incineration plants” (combustibili preparati da rifiuti non pericolosi da riutilizzare per il recupero di energia in impianti per incenerimento o co- incenerimento). Nel corso del 2008 il lavoro a livello CTI e CEN è stato indirizzato alla valutazione dei risultati forniti dal Progetto QUOVADIS e dalle proposte di emendamento fatte in ambito CEN per l’”upgrading” a Norme Europee delle Specifiche relative alla caratterizzazione fisica, chimica e biologica del CDR La documentazione di tutto il processo di validazione è disponibile nella sezione “Report” del sito web del progetto QUOVADIS (http://quovadis.cesiricerca.it/). In maniera più specifica vengono quindi presentate nei dettagli le metodologie normate e in fase di normazione a livello nazionale (UNI), europeo (CEN/TC 343 “Solid recoverd fuels” e CEN/TC 292 “Characterization of waste”) ed internazionale (ASTM), finalizzate alla caratterizzazione dei rifiuti ed in particolar modo alla determinazione della frazione biodegradabile. E’ inoltre presentata una rassegna bibliografica delle metodologie disponibili in ambito nazionale ed internazionale per la determinazione della frazione biodegradabile dei rifiuti e nei combustibili derivati dai rifiuti. Ampio risalto è dato alla metodologia in studio presso CESI RICERCA che comporta la valutazione della frazione biodegradabile dei rifiuti attraverso la misura del 14 C alle emissioni. Nelle conclusioni si tenta di dare un quadro di approccio preliminare per la valutazione della frazione biodegradabile degli RU, del CDR, dei CSS e di altre categorie di rifiuti, oltre che fornire indicazioni su come procedere per giungere ad una metodologia unica, riconosciuta e normata a livello europeo.

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