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Rapporto Ricerca di Sistema – progetto biodiversità – l’impatto delle linee elettriche sull’avifauna

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Rapporto Ricerca di Sistema – progetto biodiversità – l’impatto delle linee elettriche sull’avifauna

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:24 pm

Le linee di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica si stendono su vasti tratti del territorio e attraversano i più diversi ecosistemi e habitat. A causa della loro estensione e prominenza nel paesaggio, questi elementi costituiscono un’importante interfaccia tra le strutture antropiche e l’ambiente. Uno dei problemi ambientali che si presentano all’industria elettrica è quello degli impatti negativi delle infrastrutture elettriche sulla fauna selvatica, in particolare l’avifauna. Le più comuni forme di interazione delle linee elettriche con l’avifauna sono costituite da: – la collisione di uccelli in volo contro le strutture; – l’elettrocuzione di uccelli che le utilizzano come posatoi, luoghi di sosta o di nidificazione; – le interruzioni di servizio e i necessari interventi di manutenzione straordinaria che derivano dalle prime due e da altre forme specifiche di interazione. Le attività di indagine svolte nel corso del 2000 sono consistite in: 1) Rassegna bibliografica sull’impatto delle linee elettriche sull’avifauna E’ stata portata a termine la raccolta e consultazione della documentazione bibliografica sull’argomento, la cui analisi ha fornito informazioni relative a: – un inquadramento e descrizione generale del problema; – le esperienze e risultati delle prevenzione a livello internazionale e italiano; – le misure di prevenzione e minimizzazione, con specifico riferimento alle tipologie costruttive esistenti in Italia; – le specie per cui siano disponibili dati di mortalità; – gli effetti della mortalità da linee elettriche sulla dinamica di popolazione. E’ inoltre stata impostata e completata una analisi della letteratura che presentava dati specifici e documentazione circa la mortalità per incidenti causati dalle linee elettriche; sono state elaborate le informazioni relativamente a: − notizie storiche; − tipologie degli articoli pubblicati (es.: note e segnalazioni, censimenti, impatto sulle popolazioni, misure di mitigazione); − andamento della produzione di articoli su riviste scientifiche negli ultimi 40 anni (1960-1999) a seconda del tipo di articolo: − impatto sulle popolazioni − censimenti − studi indiretti − efficacia delle misure di mitigazione − area geografica di provenienza degli studi. 2) Analisi dei meccanismi di impatto e del relativo effetto delle diverse tipologie impiantistiche.

Sono stati analizzati e vengono presentati i diversi possibili meccanismi dell’interazione tra uccelli e linee elettriche e i numerosi fattori che li influenzano. E’ stato compilato un elaborato descrittivo delle diverse tipologie impiantistiche delle linee elettriche, in particolare delle linee Media Tensione, nel quale sono presi in esame e presentati i numerosi tipi di armamenti utilizzati sul territorio italiano. Le diverse tipologie impiantistiche sono state analizzate individuare i meccanismi di interazione tre linee elettriche ed avifauna in termini di: – aspetti biologici e meccanismi di elettrocuzione/collisione; – tipologie a rischio; – specie a rischio; – situazioni a rischio. 3) Individuazione dei dispositivi di mitigazione E’ stata compiuta una esaustiva indagine bibliografica relativamente ai sistemi di mitigazione dell’impatto e ai dispositivi di protezione/dissuasione e una indagine di mercato mirata alla situazione italiana, allo scopo di individuare quelli che siano commercialmente disponibili sul mercato italiano, sono stati contattati i relativi fornitori e si è proceduto all’esame della efficienza/efficacia dei dispositivi proposti, anche in relazione al costo di materiali e installazione. Nel documento vengono proposti criteri e linee guida per la mitigazione dell’impatto sia delle linee Alta Tensione che Media Tensione, con particolare riferimento alle tipologie impiantistiche più diffuse sul territorio italiano. 4) Elaborazione di un protocollo di raccolta dati La standardizzazione delle informazioni è fortemente auspicabile, in quanto dovrebbe consentire di ottenere set di dati omogenei, quindi confrontabili e informativi. La stesura e la successiva diffusione di alcune linee guida rientra nel tentativo di standardizzare il rilevamento delle informazioni da parte dei rilevatori che decideranno di intraprendere progetti locali di censimento della mortalità. Con questo intento, è stata messa a punto, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Pavia, una procedura standardizzata, presentata in un manuale operativo dal titolo: “Rilevamento della mortalità dell’avifauna causata da collisione o folgorazione con linee elettriche”. Il manuale elenca i passi da compiere per l’impostazione e la pianificazione di un progetto di censimento locale della mortalità, in modo da massimizzare l’efficacia della raccolta dati sul campo; esso è stato in seguito diffuso presso tutte le realtà che potessero interesse a mettere ricerche sul campo. Grazie alle schede di rilevamento dati allegate al manuale, la trascrizione e l’archiviazione dei dati è resa più agevole e uniforme. 5) Raccolta ed analisi dei dati di mortalità causati dalle elettriche. Tra gli scopi dell’attività vi è la raccolta di dati di mortalità dell’avifauna causati dall’impatto delle linee elettriche. Il rilevamento sistematico degli effetti delle linee elettriche sull’avifauna, assieme alla raccolta di osservazioni occasionali, potrà favorire l’individuazione di situazioni critiche, cioè di casi in cui siano necessari interventi di mitigazione e riduzione degli impatti. Allo scopo di raccogliere quante più possibili informazioni circa gli incidenti di mortalità o ferimenti causati dalle linee elettriche, sono state attivate richieste di collaborazione nei confronti di Associazioni, Organizzazioni,

ricercatori, ornitologi e semplici appassionati i quali tutti sono a vario titolo attivi su territorio e hanno quindi la probabilità di imbattersi, anche solo in maniera fortuita, in episodi di questo genere. Per fare in modo che i suddetti dati pervengano in maniera uniformata, è stata elaborata una scheda di segnalazione, alla quale è stata data massima diffusione. Essa è stata anche proposta a LIPU – Sede Nazionale e WWF Italia, con la proposta che questa organizzazioni ne promuovano la distribuzione presso le loro delegazioni e sedi locali, distribuite in tutta Italia. Queste iniziative hanno portato al pervenire di un lento ma costante flusso di dati da ogni parte del Paese. Sia pure ancora in una fase preliminare dlla raccolta, questi dati, particolarmenrte i set di dati omogenei relativi a singole aree monitorate, permettono di formulare alcune analisi dell’impatto locale delle linee elettriche sulle popolazioni ornitiche. 6) Analisi degli effetti sul servizio Sono stati presi contatti con una delle direzioni territoriali di ENEL Distribuzione, la quale ha volontariamente messo a disposizione i dati relativi alle cosiddette “microinterruzioni” registrate sulle linee di sua competenza. E’ stata eseguita una analisi di questi dati, che sono stati disaggregati in funzione: − della linea cui si riferiscono, − della data e ora dell’evento, − della tipologia impiantistica della linea, e sono stati incrociati con dati meteorologici e di distribuzione delle categorie ambientali del territorio attraversato da ciascuna linea. Questo tipo di analisi ha consentito di isolare, per ogni linea, la frequenza di interruzioni causate dai volatili rispetto alle altre cause di interruzione e di identificare quali, tra i singoli tronchi della linea, siano i più soggetti. La diagnosi così ottenuta è stata integrata con ispezioni e rilievi lungo le linee individuate, allo scopo di: − confermare sul campo le interpretazioni ottenute dai dati, − chiarire i meccanismi e le modalità di interazione, − individuare i dispositivi, le modifiche strutturali e le tecniche più adeguate per la mitigazione degli effetti. 7) Sviluppo di un caso studio su di una specie altamente vulnerabile Per quanto riguarda l’attività di sviluppo di un caso di studio, mirato alla valutazione dell’impatto delle linee elettriche su di una popolazione di Gufo reale, si è dato corso alla rassegna bibliografica dei dati esistenti e al monitoraggio di una popolazione di Gufo reale numericamente ben rappresentata e ben distribuita sul territorio alpino. Questa attività è stata condotta in collaborazione con Il Museo Tridentino di Storia Naturale. Il lavoro di ricerca si è concentrato sul censimento di un campione di almeno 20-25 coppie territoriali e riproduttive di Gufo reale, , delle quali è stato accertato il successo riproduttivo e gli effetti dell’impatto delle linee elettriche sul successo riproduttivo e sulla sopravvivenza dei giovani nei primi mesi dopo l’involo (luglio – settembre). Le grandi dimensioni dell’animale, l’abitudine di utilizzare i tralicci quali posatoi di canto e durante l’attività di foraggiamento e la frequentazione massiccia di ambienti antropizzati fanno del Gufo reale una “specie modello” per quantificare gli effetti dell’elettrocuzione, fenomeno che riguarda molte altre specie animali. Sono stati indagati tali effetti essenzialmente su tre fronti principali: 1. mortalità dei giovani nel periodo post-involo;

2. distribuzione dei territori di Gufo reale in base alla dislocazione delle linee; 3. recupero informazioni indirette di casi di elettrocuzione presso gli enti competenti. I risultati raccolti dimostrano quanto sia rilevante il fenomeno dell’elettrocuzione in provincia di Trento a carico della locale popolazione di Gufo reale. Tale fenomeno si verifica principalmente nei mesi di agosto, settembre e ottobre e rappresenta la causa di morte per il 39% degli animali rinvenuti deceduti o ancora in vita. Per quanto riguarda la stagione riproduttiva 2000, alla luce del monitoraggio effettuato, si evince che il 17,6% dei giovani involati nel 2000 sono deceduti e che queste morti sono imputabili quasi sicuramente all’elettrocuzione, poiché i siti riproduttivi delle coppie che hanno subìto tali perdite erano posti in prossimità di linee elettriche aeree MT, caratterizzati da una distanza dal nido mediamente quattro volte più bassa di quella delle altre coppie non interessate da decessi (rispettivamente 151 m contro 647 m).

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