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Relazione finale sulla raccolta di dati pregressi relativi agli scarichi di esercizio di centrali e a bacini siti selezionati

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Relazione finale sulla raccolta di dati pregressi relativi agli scarichi di esercizio di centrali e a bacini siti selezionati

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:18 pm

L’attività svolta nel corso del 2000 ha riguardato: • la scelta degli impianti su cui focalizzare la raccolta delle informazioni; • la definizione delle Liste di Pertinenza dei parametri chimico-fisici di interesse elettrico; • la selezione delle matrici ambientali di interesse; • la definizione delle modalità di reperimento delle informazioni. Per quanto riguarda il primo punto delle attività svolte, i criteri di scelta hanno tenuto conto dell’attuale ripartizione nazionale delle diverse tipologie di produzione di energia elettrica (idroelettrico, termoelettrico, geotermoelettrico), dei diversi gestori di settore (ENEL, Autoproduttori, Municipalizzate, altre imprese), della tipologia e del numero di combustibili utilizzati (solo per il termoelettrico), della potenza degli impianti, del livello di ambientalizzazione esistente e della caratteristiche ambientali del sito di ubicazione dell’impianto. Le tipologie di impianto relative all’eolico e al fotovoltaico, non sono state prese in considerazione in quanto ritenute poco significative per l’ottenimento degli obiettivi prefissati sia perché intrinsecamente caratterizzate da un impatto sull’ambiente trascurabile, sia per il modesto contributo che attualmente forniscono alla produzione totale di energia elettrica, dato il loro livello di sviluppo ancora prevalentemente sperimentale. L’applicazione dei suddetti criteri ha permesso di selezionare un totale di quindici impianti di produzione di energia elettrica sui quali è in corso di svolgimento l’indagine conoscitiva relativa al reperimento delle informazioni (qualitative e quantitative) sugli scarichi liquidi autorizzati in esercizio. Per quanto riguarda il secondo punto delle attività svolte, i criteri di selezione degli inquinanti specifici di interesse termoelettrico hanno seguito un approccio articolato che ha comportato, innanzi tutto, un esame delle caratteristiche chimiche dei principali reflui di Centrale. Su questa base è stato inserito un esame di dati di letteratura pubblicati dall’EPRI, relativi all’incidenza di rilevamento di inquinanti negli scarichi di esercizio di Centrale, sia in termini di concentrazione assoluta che massivi, che ha permesso una selezione più fine degli inquinanti di interesse del settore elettrico. La Lista di Pertinenza così ottenuta è stata poi analizzata sulla base della legislazione vigente (DLgs n° 152/99) e sulla base di specifiche autorizzazioni allo scarico connesse con la normativa vigente, integrando con informazioni raccolte presso le diverse realtà produttive. In questo passo sono stati inclusi i casi di presenza di nuovi sistemi di abbattimento quali gli impianti di trattamento delle acque ammoniacali (ITAA) e gli impianti di trattamento degli spurghi da desolforatore (TSD), operanti in Centrali termoelettriche equipaggiate rispettivamente con sistemi abbattimento degli ossidi di azoto (NO x ) e della SO 2 , alle emissioni. Per quanto riguarda invece le altre tipologie di produzione di energia (geotermoelettrica e idroelettrica), la suddetta Lista di Pertinenza per il termoelettrico è stata modificata in funzione della normativa vigente in materia, della tipologia del fluido scaricato e delle particolari operazioni connesse alla sua gestione.

In particolare, per il geotermoelettrico sono state considerati i soli parametri prescritti dalla competente sezione dell’Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia (UNMIG) nell’autorizzazione allo scarico delle acque di reiniezione; mentre, per l’idroelettrico, sono state considerate esclusivamente le periodiche operazioni di svaso, sghiaiamento e sfangamento delle dighe. In merito al terzo punto delle attività svolte, i criteri di scelta delle matrici ambientali hanno tenuto conto dei diversi processi chimico-fisici e biologici che determinano la distribuzione nei vari comparti del corpo idrico recettore degli inquinanti presenti negli effluenti liquidi scaricati nelle acque superficiali. Tale distribuzione avviene attraverso delle “vie critiche” di trasferimento, tipiche della struttura e delle funzioni dell’ecosistema interessato, che coinvolgono specifiche matrici ambientali, sia biotiche che abiotiche, presenti nel particolare ambiente considerato. L’individuazione di queste matrici a elevato significato ecologico risulta fondamentale per comprendere il reale effetto sull’ambiente generato dagli scarichi. In particolare, i criteri di selezione hanno considerato, per quanto riguarda la parte biotica, la posizione occupata dagli organismi (sia animali che vegetali) nella struttura trofica dell’ambiente considerato e le caratteristiche intrinseche possedute quali: una biomassa apprezzabile, una classificazione non troppo complessa, una facilità di reperimento associata a una presenza costante nel tempo e una certa stanzialità a garanzia della rappresentatività delle informazioni fornite. Per quanto concerne invece le matrici abiotiche, i criteri hanno tenuto conto soprattutto del fatto che i fenomeni di ripartizione degli inquinanti tra le fasi disciolta e particolata (sospesa e sedimentata), sono quelli che si manifestano in modo preponderante nell’ambiente acquoso. Per quanto concerne infine la definizione delle modalità di reperimento delle informazioni, sono stati seguiti approcci diversi a seconda dei casi. Generalmente, l’approccio è consistito in un preliminare contatto indiretto con la Direzione dell’impianto selezionato, seguito da un incontro diretto presso l’impianto nel corso del quale è stata illustrata l’iniziativa in corso, è stata valutata la disponibilità ad aderire all’iniziativa e sono state definite, a grandi linee, le modalità di collaborazione futura. Durante il preliminare contatto telefonico, si è fatto cenno sommariamente all’iniziativa in corso (contesto, motivazioni e obiettivi), alla metodologia operativa seguita, basata sulla definizione di Schede informative suddivise per settore produttivo (N.B. per il settore idroelettrico, data la particolare tipologia produttiva per quanto riguarda gli scarichi autorizzati, non è stata predisposta alcuna Scheda informativa, ma ci si è limitati a raccogliere i dati esistenti in forma cartacea), nonché alla struttura societaria del CESI SpA e al suo ruolo nell’ambito della Ricerca di Sistema elettrico. In tutti i casi, è stata predisposta una comunicazione ufficiale di richiesta di informazioni (lettera a firma del Responsabile della Unità di Business Ambiente) da parte del CESI, indirizzata alle rispettive funzioni direzionali di competenza dei vari gestori coinvolti. Parallelamente, sulla base delle informazioni preliminari reperite durante il primo incontro presso l’impianto, sono state predisposte delle Schede informative (in formato Excell), che sono state adattate alle specifiche situazioni impiantistiche.

Attualmente, per circa il 50 % degli impianti considerati si è in attesa di ricevere le informazioni richieste (per alcuni già avvenuta) mentre, per i restanti casi si è ancora in attesa di una risposta ufficiale in merito all’autorizzazione.

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