La generazione elettrica da combustione ha tra gli effetti secondari ed indesiderati la produzione di inquinanti. Le emissioni principali sono le polveri, gli ossidi di zolfo (SOx) e gli ossidi di azoto (NOx); le prime due sono caratteristiche della combustione di carbone ed olio combustibile mentre gli ossidi di azoto sono presenti anche nella generazione con gas naturale, considerata generalmente pulita. Crescente attenzione rivestono anche inquinanti considerati ingiustamente minori quali microinquinanti organici, i metalli in tracce ed il particolato ultrafine (i quali è prevededibile che siano in futuro oggetto di azioni normative sempre più stringenti). In tale contesto si inquadra la ricerca sui microinquinanti inserita nel sottoprogetto EMICO (Controllo delle Emissioni) del progetto SOSTE. Una delle problematiche più dibattute della co-combustione CDR-carbone dal punto di vista ambientale è l’alto contenuto nel CDR di metalli pesanti e di acidi alogenidrici (cloro e fluoro) che ne aumentano la volatilità e quindi il potenziale di emissione. Questo rapporto riporta i risultati di una campagna di prove di co-combustione di CDR-carbone su un forno sperimentale da 500 kW equipaggiato con filtro a manica effettuato allo scopo di misurare l’abbattimento di metalli in traccia nei fumi di combustione con e senza iniezione di sorbenti. Sia i combustibili di partenza che le ceneri raccolte dalle tramogge degli scambiatori e del filtro a manico sono stati analizzati allo scopo di valutare l’arricchimento relativo dei metalli più volatili nelle ceneri del filtro a manica e sul particolato. I risultati ottenuti possono essere così sintetizzati: �− l’efficienza di abbattimento su filtro a manica dei metalli in traccia contenuti nei fumi di combustione del carbone è maggiore del 95% (ad eccezione dell’As, Cd e Se per i quali supera appena 85%, con e senza iniezione di sorbente); �− i valori di emissione dei metalli pesanti indagati in assetto di co-combustione senza iniezione di carbone attivo sono maggiori rispetto a quelli relativi alla combustione di solo carbone; �− l’effetto dei carboni attivi è sicuramente rilevante per l’abbattimento del mercurio (variando da un minimo di 85% senza iniezione di sorbente ad un massimo di 96.9%).